Tra le dichiarazioni rilasciate da Massimo Zanetti a margine della conferenza stampa di presentazione della prima squadra, ci sono le già riportate osservazioni sull’interesse estivo del gruppo israeliano.
Il presidente, e socio di maggioranza della Vu Nera, è stato molto netto: «E’ il procuratore di Sasha Djordjevic che ha parlato con Baraldi di questa possibilità». Precisando: «a me non interessa di quel che fa Baraldi, conta quello che faccio io che sono il presidente. Se un procuratore va in giro a fare proposte e dir cose, non è che dobbiamo prenderle per buone» (fonte Bolognabasket). A giugno fu Repubblica a lanciare la notizia su un possibile ritorno di Sasha Djordjevic sulla panchina bianconera.
Continuiamo allora ad indietro nel tempo, al 26 agosto, quando Luca Baraldi, CEO del club, si espresse così in merito alla trattativa: «C’è stata questa trattativa (con gli israeliani, ndr), il dottor Gherardi ha avuto una posizione di rifiuto, che io condivido, di fronte a questa proposta. Questa società può trovare risorse nel suo territorio, la Virtus profuma d’Italia. In questo momento non vedo cambiamenti all’orizzonte».
Concetto poi ribadito dallo stesso Carlo Gherardi nel corso della presentazione di Will Clyburn: «Premesso che il dottor Zanetti può fare quello che vuole nell’ambito dei rapporti con la squadra e con me, io questa trattativa l’ho vista partire da 0 e arrivare a 200 km orari in un giorno. Non l’ho capita. Per me i contorni non erano chiari, e quindi ho solo segnalato al dottor Zanetti che andasse valutata per bene».
Dichiarazioni che in un modo o nell’altro vanno nella stessa direzione: la Virtus non è in vendita, quanto meno non con queste modalità, visto che in passato Massimo Zanetti non ha fatto mistero sulla sua volontà di uscire in futuro dalla proprietà di quella che è un’eccellenza della pallacanestro italiana e non solo.
In questo contesto, Paolo Ronci, GM, dovrebbe aver messo nero su bianco un rinnovo biennale, mentre è attualmente senza contratto lo stesso Luca Baraldi. Che a fine agosto commentò: «Per quanto riguarda la mia posizione, io non devo trattare niente, il mio contratto è scaduto. Poi decideranno gli azionisti, col rinnovo delle cariche e l’approvazione del bilancio. Io ho fatto il mio lavoro, non ho segnali che mi vogliano mandare via».
La vicenda viene trattata oggi sul sito Eurodevotion. Francesco Catalano nella sua analisi scrive: «Non sarà nemmeno un caso il fatto che il contratto dell’AD pare scada in data 31 ottobre. Insomma, se cambiamento ci dovrà essere in seno alla dirigenza virtussina, sembra che non sarà in presidenza, ma ai vertici amministrativi».
E da qui una clamorosa voce: «Non a caso, il nome di Maurizio Gherardini è da qualche tempo che viene sospirato tra i portici felsinei». Tra parole e voci, è nata una volta ancora una Virtus Bologna competitiva e ambiziosa, in campionato come in EuroLeague, a conferma della grandezza del progetto nato dopo la dolorosa retrocessione in A2. Nelle prossime settimane saranno le ufficialità a definire continuità o meno anche nella dirigenza sportiva che, concretamente, ha lavorato con profitto in sede di mercato estivo, a rivelare unità d’intenti, più che rottura.
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