Massimo Zanetti mattatore assoluto. Tutte le dichiarazioni: Ivanovic, la società, EuroLeague e Dubai

Massimo Zanetti mattatore assoluto. Tutte le dichiarazioni: Ivanovic, la società, EuroLeague e Dubai

Le parole di Massimo Zanetti – Conferenza stampa Virtus Bologna, 2 aprile 2025

E’ stato, come sempre, un grande spunto di citazioni e considerazioni l’intervento di Massimo Zanetti, presidente Virtus Bologna, nella conferenza stampa odierna. Ecco tutte le sue parole.

SU IVANOVIC

«Ivanovic ha la delega per costruire la squadra insieme a Paolo Ronci. È la persona più importante che abbiamo in vista della prossima stagione. Vi confermo che abbiamo già firmato il contratto con lui.

L’ho riconfermato, prima di tutto, perché me lo sentivo. E poi perché è un uomo di enorme esperienza: è stato un grandissimo giocatore e ha allenato diverse squadre anche in Eurolega. Sa come rapportarsi con i grandi giocatori, e questo è fondamentale, perché poi in campo ci vanno loro.

L’allenatore è la figura centrale perché ha in mano lo spogliatoio. Abbiamo ricevuto offerte da altri allenatori, ma ho deciso di puntare ancora su di lui. La Virtus ha ancora grande appeal: tutti vorrebbero farne parte, da giocatori o da tecnici.»

SUI RISULTATI SPORTIVI

«La Virtus arriva da un anno molto travagliato. La destabilizzazione è iniziata già a giugno scorso, sia per problemi interni, sia per situazioni caratteriali che sono poi esplose sui media, contribuendo a rendere la situazione ancora più difficile.

I giocatori non sono estranei a ciò che accade: leggono i giornali, ascoltano, vedono. E tutto questo ha influenzato il loro morale e il rendimento. Abbiamo avuto alti e bassi evidenti: da vittorie contro squadre fortissime a sconfitte inspiegabili. Ma questo è il bello del basket: fino all’ultimo tiro non sai se vinci o perdi.

Guardando ai risultati, posso dire che sono soddisfatto. E lo ribadirò oggi pomeriggio anche ai due gruppi di tifosi che incontrerò. Siamo primi in classifica: non è certo un dramma.»

SUL MOMENTO ATTUALE

«Siamo in testa al campionato. La Coppa Italia l’abbiamo persa contro Milano, non contro una squadra qualunque. Virtus e Milano si equivalgono: in finale può vincere una o l’altra. Ora ci affronteremo di nuovo in Eurolega, e anche lì può succedere di tutto. Abbiamo tutte le carte in regola per giocarci il campionato, e sono molto soddisfatto.»

SULL’EUROLEGA

«In Eurolega abbiamo affrontato grosse difficoltà. Venivamo da un avvio brillante la scorsa stagione, ma poi siamo calati. Va ricordato che in Eurolega vince solo una squadra, tutte le altre perdono.

Il nostro principale competitor italiano non è molto più avanti di noi (Milano, ndr) e auguro loro di entrare almeno nei play-in, ma dovranno faticare.

Le squadre di vertice spendono cifre enormi, ma questo non garantisce nulla: basti vedere il caso di Parigi, che con meno mezzi sta facendo molto bene.

Per vincere servirebbe una sorta di miracolo, come accadde nel calcio con il Bologna, quando costruimmo una squadra con giocatori dalla Serie C e poi iniziammo a vincere tutto.

Faremo una squadra competitiva, ma serve un’alchimia speciale e una serie di risultati eccezionali. Non posso promettere che vinceremo l’Eurolega, ma parteciperemo, com’è giusto che sia per una società che ne è stata fondatrice e ha vinto due volte.»

SUL FUTURO IN EUROLEGA

«Abbiamo ricevuto un’offerta per una licenza triennale in Eurolega, insieme a Partizan e Stella Rossa. Ora inizieremo una trattativa, perché parliamo di un impegno economico rilevante.

Dobbiamo trovare un accordo sostenibile. Intanto si parla anche di Dubai, che potrebbe entrare in Eurolega: è un segnale forte di apertura. Ed è importante esserci, perché l’Eurolega ha una visibilità enorme in Europa e nel mondo, grazie anche alle televisioni.»

SUL MERCATO

«Non possiamo fare nomi, ma siamo già al lavoro. L’allenatore sta parlando con i profili che gli interessano. Quest’anno abbiamo un vantaggio: stiamo costruendo la squadra già da marzo/aprile. Il mercato si muove presto, i procuratori iniziano a lavorare con largo anticipo.

L’anno scorso abbiamo dovuto allestire la squadra a luglio, e questo ha penalizzato il lavoro di Paolo. Quando arrivi tardi, trovi solo ciò che è rimasto sullo “scaffale”. A questo si è aggiunta una situazione destabilizzante generale, che ha influito anche sulla società.»

SULLA PROPRIETÀ

«La proprietà non cambia: siamo io e Carlo Gherardi, e andiamo avanti serenamente. Nessun problema su questo.»

SUL FINALE DI STAGIONE

«Mi auguro che si arrivi al risultato più importante, cioè lo Scudetto. Guardando il calendario da qui alla fine, mi sembra non impossibile (gli fanno notare come Brescia sia ancora da affrontare, ndr).

Il coach è molto concentrato, e spero che il clima più sereno porti i suoi frutti. Ora in società si sta bene, non ci sono più tensioni. Sono fiducioso che potremo avere un finale di stagione che soddisfi tutti.»

SULLA GESTIONE DEL CLUB

«Quando ho rilevato la Virtus, grazie ad Alberto Bucci (che chiama per sbaglio Flavio, ndr), eravamo in Serie A2. Sono passati nove anni.

Segafredo ha investito in media 6 milioni all’anno. Poi con il Covid tutto lo sport si è fermato, non c’erano più incassi da pubblico, e siamo arrivati a spendere anche 13 milioni.

Abbiamo dovuto coprire costi extra. I contributi statali che avevamo ricevuto per compensare la mancanza di incassi sono stati spesi, invece di essere accantonati. Ora dobbiamo restituire allo Stato una cifra importante, ma molto inferiore a quella circolata pubblicamente

SUL BUDGET 2024-25

«Il budget è già stato assegnato a Paolo. Ho insistito affinché non si prendesse come riferimento l’ultimo anno, in cui sono stati fatti tre, forse quattro budget errati, che hanno creato un buco da 7 milioni.

Quest’anno, con il dottor Comellini, vigileremo attentamente: non si sforerà di un euro. Il budget tiene conto degli incassi da pubblico e sponsor, e abbiamo in mente la cifra da ottenere dal main sponsor.»

SUGLI SPONSOR

«Se non avremo un unico sponsor principale, potremmo dividerli: uno per l’Eurolega, dove c’è interesse da parte di una grande azienda internazionale, e uno per il campionato italiano. In alternativa, potremmo avere tre sponsor minori. Il budget sarà comunque adeguato a costruire una squadra di buon livello.»

SULLA STRUTTURA DIRIGENZIALE

«La dirigenza rimane invariata. Il clima ora è sereno, non ci sono più crisi isteriche. Stiamo sistemando le cose, e me ne sento responsabile. Ero presidente anche prima: certo, se nessuno ti segnala i problemi, le cose possono sfuggire.

Ora si lavora in tranquillità, e si programma il futuro.»

SUL PALAZZETTO

«Abbiamo firmato un contratto di 20 anni. Quando partimmo nel 2019 il costo previsto era di 30 milioni, poi 40, poi 70… ora non so più. Ma non è un problema nostro: è un progetto della Fiera, con cui abbiamo un accordo d’affitto.

Diventerà un bene pubblico, partecipato anche dal Comune. La Virtus è un bene della città, non un fatto personale. Il palasport è fondamentale, e sarà realizzato per la Virtus. Non è destinato ad altre squadre.»

SULLA CONTESTAZIONE

«Sono stato senatore, ho giurato fedeltà alla Repubblica, ho fatto sette campagne elettorali: ne ho lette di tutti i colori su di me.

Capisco i tifosi, è giusto che esprimano la loro opinione. Abbiamo perso 8-9 partite di fila, non vi dico come l’ho vissuta. Poi vai a Berlino, vinci di 50 punti con gli stessi giocatori. Lo sport è così: si vince e si perde.

Oggi chiederò ai tifosi di essere critici, ma uniti. Solo così si supera tutto. Io nella vita ho fatto il costruttore, e anche nella Virtus cerco di costruire qualcosa di solido, da lasciare in mano a chi verrà dopo di me.»

SUL FUTURO DEL CLUB

«Se un giorno arriverà qualcuno con un’offerta seria, siamo aperti a discuterne. Ma servono proposte concrete, non chiacchiere.

Il mio obiettivo è portare avanti la Virtus per almeno altri due anni. Poi, logicamente, servirà qualcuno che possa raccogliere il testimone. Spero di esserci, ovviamente, ma alla mia età basta un colpetto per cambiare tutto.

Mi sento ancora energico e motivato, ma so che arriverà il momento di lasciare. E voglio farlo consegnando una Virtus forte, rispettata e pronta per il futuro.»