Marco Spissu si racconta sulla Gazzetta dopo la clamorosa prestazione con la Serbia. Ecco alcune sue dichiarazioni:
SUI MODELLI
«I miei primi modelli sono stati Travis Diener, lo studiavo dalla testa ai piedi, Jason Rowe. Il Poz l’ho visto su qualche video. Lui ha creduto più di tutti in me. Gli devo molto».
SULL’UNICS
«Quando si chiude una porta si apre un portone. Volevo un’occasione per giocare da straniero uscendo dallo stereotipo dell’italiano che si accontenta. Kazan è stata un’esperienza molto formativa anche sotto l’aspetto della cultura. La guerra ha rotto tutto, ora sono a Venezia e sono contento».
SU EUROBASKET
«In carriera ne ho infilate anche 7 nella stessa partita ma qui è stato speciale. Non ho ci ho dormito sopra tanta era l’adrenalina. Ancora non riesco a crederci. Abbiamo festeggiato con la carta di credito del Poz, ma siamo stati leggeri. Adesso c’è la Francia, vogliamo continuare a sognare. E vogliamo prenderci una bella rivincita per il ko che ci ha inflitto ai Giochi. Noi ci crediamo».
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