Marco Spissu a Sportando: E’ una sensazione straordinaria giocare per Sassari

Marco Spissu si racconta su Sportando

In esclusiva su Sportando siamo riusciti ad intercettare Marco Spissu per una piacevole chiacchierata sul suo rapporto con coach Gianmarco Pozzecco, su cosa significa per lui giocare con la maglia della Dinamo Sassari ed infine anche sulla sospensione forzata del campionato. Dopo la prima avventura tra il 2011 ed il 2013, Marco Spissu è tornata alla corte di Sassari nel 2017 e nel corso degli anni è diventato une vero e proprio punto di riferimento della squadra.

La Dinamo Sassari – «E’ una vera propria famiglia. Io ho fatto le giovanili in un’altra squadra e quindi erano dei rivali, ma sapevo che prima o poi sarei arrivato alla Dinamo. Sono molto legato a questi colori tanto che una volta ho detto al mio coach che stavo male per andare in trasferta a Reggio Emilia per seguire Sassari, ma è “andata male” perchè poi sono uscite delle foto e lo ha scoperto. La Sardegna è un posto meraviglioso e in modo particolare la città di Sassari lo è. Giocare per la mia terra e per la mia città è qualcosa che mi rende davvero molto orgoglioso ed è una sensazione unica».

Il rapporto con coach Gianmarco Pozzecco ed il record di vittorie – «C’è sicuramente un rapporto molto speciale tra di noi. Ho capito che potevo fidarmi di lui e lo stesso coach di me e credo che poi in campo lo si è visto. Abbiamo trascorso le vacanze insieme ed è lì che ha piano piano deciso di darmi più responsabilità e di farmi diventare il playmaker titolare della squadra. Sono molto contento di questo. Il coach è arrivato durante le F8 e dopo la Coppa Italia c’è stato un notevole cambiamento. Lui ha portato fiducia e serenità e soprattutto ha creduto in noi. Non sono un caso 22 vittorie consecutive. Abbiamo fatto del PalaSerradimigni un vero e proprio fortino, ma anche in trasferta riuscivamo a giocare davvero molto bene». 

La vittoria in Fila Europe Cup – «E’ stato un momento bellissimo. Diciamo che è stato un vero e proprio trampolino di lancio per affrontare i playoff. Ci ha dato maggiore consapevolezza dei nostri mezzi e ci ha fatto capire che avremo potuto dire la nostra contro chiunque».

L’annata 2019-2020 – «Credo di poter tranquillamente dire che abbiamo disputato un’ottima annata perchè abbiamo iniziato subito con la vittoria a Bari della Supercoppa contro l’Umana Reyer Venezia e diciamo che ci siamo presi una piccola rivincita dopo lo scudetto perso qualche mese prima. Per quanto riguarda il campionato italiano, abbiamo sempre occupato le prime posizioni e ci siamo qualificati per le Final 8, dove siamo stati eliminati dalla Happy Casa Brindisi. Le partite di Coppa Italia sono delle gare secche, dove tutto può succedere. Inoltre, penso che Brindisi fosse la squadra per caratteristiche che ci avrebbe potuto dare più “fastidio”. Infine, per quanto riguarda il percorso nella Basketball Champions League posso dire che siamo stati contenti di passare il girone e poi sulla partita di Burgos dico solo che sarebbe stata meglio non giocarla».

L’unione del gruppo – «Lo zoccolo duro degli italiani è molto importante qui a Sassari, perchè noi spieghiamo a chi arriva cosa significa giocare per questa maglia, terrà ma in modo particolare per questa gente. I nostri tifosi sono molto legati alla squadra e c’ è un bellissimo rapporto. Indubbiamente per ottenere risultati c’è bisogno di tutti e la coesione è la prima cosa che ci deve essere in un gruppo».

La sospensione del campionato – «E’stato giusto decidere di fermare il campionato vista la situazione che c’è in Italia legata al Covid-19. E’stato un colpo al cuore, ma non si poteva non prendere questa scelta. Mi manca tutto ed tutto molto strano. Ti dico che penso di essere in un sogno perchè per me la pallacanestro è vita. Non vedo l’ora di poter ritornare a giocare».