Marco Spissu a Deejay Chiama Italia: Ho sempre preso come una sfida il dislivello fisico e d’altezza

Marco Spissu a Deejay Chiama Italia: Ho sempre preso come una sfida il dislivello fisico e d’altezza

Dopo la partnership ufficializzata nella giornata di ieri di LBA con Radio Deejay, Marco Spissu è stato il primo ospite di "Deejay Chiama Italia"

Dopo la partnership ufficializzata nella giornata di ieri di LBA con Radio Deejay, Marco Spissu è stato il primo ospite di “Deejay Chiama Italia”, trasmissione condotta da Linus e Nicola Savino. I conduttori sono stati anche omaggiati ricevendo una maglia dell’Umana Reyer Venezia.

Fonte: Legabasket

Spissu, presente in studio assieme a Guido Bagatta, ha parlato subito di come si sia innamorato della pallacanestro: “Ho iniziato col calcio, poi ho fatto calcio e basket fino alla terza media quindi ho scelto la pallacanestro perché mi divertiva di più”.

C’è stato spazio anche per la recente esperienza all’estero: “Ho giocato in Russia a Kazan lo scorso anno in Eurolega, è stata un’esperienza veramente formativa che rifarei adesso. Giocare l’Eurolega era il mio sogno, quindi non ci ripenserei due volte. A Kazan mi sono trovato bene, una nuova cultura, la lingua è veramente difficile, ho imparato solo le frasi base ‘buongiorno’, ‘ciao, come stai’ ecc.”.

Con Savino e Linus si è poi parlato di come sfruttare la sua altezza (183 cm) non usuale per un giocatore di pallacanestro: “Ho sempre preso come una sfida il dislivello fisico e d’altezza. Io tramite la garra riesco a sopperirvi: sono davvero appassionato di questo sport, quindi sono ancora qua e sfrutto questo carattere per farmi spazio a questi livelli”.

Spissu ha poi sottolineato qual è stato il punto di svolta della sua carriera: “Credo che ogni anno sia stato importante ma l’anno che è arrivato Pozzecco a Sassari è stato fondamentale per me perché credo mi abbia dato tanti minuti in campo e ha creduto in me. Da lì è nato un amore reciproco verso di lui. Sono davvero contento di giocare con lui in Nazionale. È pazzo però ci tiene davvero tanto a noi. Diciamo che è ancora un nostro compagno di squadra non è ancora completamente al 100% un allenatore. È capitato che sgridasse anche davanti agli altri ma non è uno che strilla o manca di rispetto”.

Infine, il playmaker ha parlato di quali sono i palazzetti più caldi d’Italia: “Nell’ultimo periodo molti palazzetti si stanno davvero caricando. Ho giocato a Varese quest’anno era davvero una bella bolgia, bologna è calda da anni, Sassari lo stesso quando è pieno è da fare invidia, ma in generale ce ne sono tanti. Treviso ho giocato il derby da poco ed era davvero infuocato quindi credo che le persone che stanno venendo a palazzetto stiano crescendo e questo penso faccia bene al movimento”.