L’Umana Reyer vince la Nex Gen Cup: Davide Casarin grande protagonista

Venezia vince la Coppa Italia dei giovani. Davide Casarin trascina la sua squadra alla vittoria. Coach Alberto Buffo: " Una bella gioia e una grande soddisfazione vincere un trofeo così importante".

L’Umana Reyer conquista la seconda edizione della Next Gen Cup Under 18 riservata ai club di Serie A dimostrando il grande lavoro fatto e le qualità del settore giovanile orogranata. Nella finale la squadra guidata da coach Alberto Buffo ha superato per 62-59 la Grissin Bon Reggio Emilia dopo una gara molto intensa. Venezia succede nell’albo d’oro all’Aquila Trento.
Tanti giovani talenti come capitan Biancotto o Berdini, Cravero, Bellato, Bolpin e i più giovani Grani e Chapelli, gli ungheresi Kovacs, Kiss e i fuori quota Possamai e Candotto con la stella Davide Casarin. Il coach Alberto Buffo con grande soddisfazione spiega:
“ Una bella gioia e una grande soddisfazione vincere la Coppa Italia dei giovani, una cosa che resta nella bacheca ed è il frutto del lavoro quotidiano di tutti. Un gruppo che ha qualità che però va aspettato che lavora insieme da un anno e mezzo che per struttura fisica è particolare: due ragazzi sono sotto 190 cm, altri due sotto i 2 metri, gli atri partono dai 2 metri fino ad arrivare ai 212 di Possamai. Siamo contenti perché il fatto di aver vinto da una valenza al nostro progetto di crescita”.
Un percorso iniziato circa due anni fa accelerando con i giusti tempi, per quanto possibile, la crescita dei giovani atleti. Un gruppo che nell’edizione precedente non si qualificò alle Final Eight ma che poi sostanzialmente è lo stesso di quest’anno. La scelta della Società lagunare è quella di crescere e creare giocatori e non di vincere a tutti i costi i tornei, Buffo è esplicito su questo concetto:
“Non sempre raggiungere un risultato è sinonimo che stai lavorando bene, chiaramente a livello giovanile, o non raggiungerlo è sinonimo che stai lavorando male perché ci vuole il rispetto della crescita dei ragazzi. Tutti vanno in campo per vincere ma per arrivare ad una vittoria di un campionato, ad esempio, non devi saltare degli step o dei passaggi nel progetto di crescita individuale di un giovane atleta. Bisogna essere coerenti nel percorso, se poi a questo percorso riesco ad abbinare la vittoria ovviamente meglio, ma non userò mai delle scorciatoie per arrivare ad una vittoria in più nel programma di crescita”.

Una squadra che non ha voluto chiedere dei prestiti ad altre società, rinunciando quindi ad ulteriori rinforzi, per mantenere una filosofia e un’identità di squadra ben precisa. Persino nei giochi e nei concetti spesso e volentieri la squadra Under 18 della Reyer viaggia in modo parallelo alla prima squadra, lo stesso coach padovano lo spiega perfettamente :

“Le idee tecniche che portiamo avanti nel settore giovanile avrebbero e hanno l’obiettivo finale proprio di ricongiungersi con la Serie A. C’è interscambio con la prima squadra, al di là del fatto che ho lavorato vicino a Walter De Raffaele per quattro anni e conseguentemente nel mio bagaglio c’è la sua influenza, ma poi la cosa è voluta, certi giochi che effettuiamo effettivamente sono uguali”.

La stella.
La stella di questa squadra è Davide Casarin classe 2003.
È stato lui a trascinare i suoi compagni alla vittoria sfiorando la tripla doppia: 22 punti, 17 rimbalzi (d’altronde si allena con la prima squadra ogni giorno con Julyan Stone) e 6 assist. La guardia della “cantera” veneziana contro i suoi pari età fa decisamente un altro sport. Senza mancare di rispetto agli altri giocatori è un paio di piste avanti a tutti. Oltre al talento clamoroso che sprigiona in ogni suo movimento e giocata, di Davide, colpisce la sua grande tempra e personalità. Nella semifinale Casarin ha faticato ed ha terminato il match anzi tempo per raggiunto limite di falli, cancellando subito la prestazione negativa e ripresentandosi immediatamente pronto per la finale senza il minimo condizionamento. Il suo coach lo racconta nello specifico:

“Ha qualità tecniche e fisiche importanti per diventare un giocatore ad alti livelli. Ha sicuramente un bella tempra, un forte personalità va incanalata nel modo giusto. L’importante è lavorare sempre con umiltà secondo me deve non farsi, tra virgolette, distrarre dalle grandi attenzioni che inevitabilmente ha e merita sicuramente, ma che poi non vanno in campo. In campo ci va lui e deve dimostrare ogni giorno quello che vale, quello che migliora. Meglio fai e il livello di responsabilità aumenta, così come le attenzione degli avversari aumentano. Deve essere bravo a rimanere umile e concentrato sul suo percorso, ma ha tutto per riuscirci”.