Luca Baraldi, Amministratore Delegato della Virtus Segafredo Bologna, ha portato a Meet The Best 2023/Creare Valore, il convegno di A Better Basketball con Aquila Basket Dolomiti Energia Trentinoche si è tenuto all’ITAS Forum di Trento, il punto di vista di una grande società sui temi più critici del momento. Ecco alcune suedichiarazioni:
BOLLINO BLU – “L’ho già proposto in varie sedi: perché non creiamo un Bollino Blu che possa portare dei punti in classifica per premiare le società virtuose, che lavorano bene, che pagano puntuali gli stipendi e i contributi anche dei dipendenti non solo dei giocatori, che lavorano sui vivai, che investono in strutture. Nello sport pensiamo sempre a penalizzare che si comporta in modo scorretto, invece premiamo i bravi. Noi non abbiamo il problema delle plusvalenze del calcio, può essere un punto di partenza, facciamo vedere che siamo i primi a introdurre un premio per le società virtuoseche potrebbe anche abbassare i costi, perché se parti già con dei punti in classifica a inizio campionato, poi sei più tranquillo e puoi risparmiare un po’ sul numero dei giocatori”.
MUTUALITA’ E COMPETITIVITA’ – “L’ho sempre detto, anche in assemblea di Lega: la mutualità è fondamentale perché l’alternanza nella competitività è fondamentale. La Virtus è una società di vertice, ma il problema è di tutti perché se il nostro azionista decide di non investire più, siamo a zero. Se arrivano delle risorse, i club ricchi devono dare una mano a quelli meno ricchi perché giochiamo tutti nello stesso campionato. Si dice che se hai soldi vinci, ma non è vero perché non è così scontato. Dovremmo lavorare tutti assieme per imporre delle regole, anche dell’alto, che non ci costringano ad avere la fretta di vincere”.
OLTRE LA VITTORIA – “Da 5 anni stiamo cercando di costruire come dei matti un’arena a Bologna e ancora non ci siamo riusciti,avendo un azionista che è disposto ad investire, non chiediamo soldi pubblici. Abbiamo trovato la Fiera di Bologna che ha creduto in noi altrimenti, oggi, non avremmo almeno il 50–60% dei nostri sponsor. Che, come ho sentito ripetere in questo convegno, non investono su Virtus perché pensano che noi siamo la squadra vincente, ma perché pensano che noi siamo una società che offre una visibilità per quello che rappresentiamo nell’innovazione, nel rapporto col nostro cliente eper l’etica e la serietà con la quale sviluppiamo il nostro lavoro”.
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