“Le regole protezionistiche sono per i deboli”. L’affondo di Dimitris Itoudis

“Le regole protezionistiche sono per i deboli”. L’affondo di Dimitris Itoudis

Dimitris Itoudis ha rilasciato delle dichiarazioni destinate a far discutere sulle norme protezionistiche dei giocatori nazionali, vigenti in Turchia come in Italia

Momento non semplice per il Fenerbahce, cinque ko in fila in EuroLeague, ma in BSL la squadra gialloblù dopo la vittoria sull’Efes ha battuto Petkim e Darussafaka confermandosi in vetta.

Proprio nel dopogara con la squadra verdenera Dimitris Itoudis ha rilasciato delle dichiarazioni destinate a far discutere sulle norme di protezione dei giocatori nazionali, vigenti anche in Turchia come in Italia.

«Le restrizioni per gli stranieri sono per coloro che in realtà non sanno combattere, forse hanno paura». Il riferimento insomma è ai giocatori, turchi in questo caso, in campo solo grazie alle norme protezionistiche.

«Ci sono paesi in cui non ci sono restrizioni, come la Spagna, ma i risultati per le nazionali arrivano e sono brillanti. Dovremmo prenderli come esempio. Le restrizioni nello sport sono in realtà per le persone deboli».

In ACB esiste infatti un regolamento differente, dove ogni squadra deve avere tre o quattro “cupos”, ovvero giocatori di formazione, nel roster.

Per intenderci, il Barcellona ha in tal senso Mirotic, Pauli, Martinez e Abrines. Parliamo di giocatori non per forza spagnoli, ma con tre stagioni in Spagna nel periodo tra i 13-14 anni e i 19-20.

Capita con stelle come Mirotic (a Madrid dal 2006, dall’età di 15 anni, sino al 2014), ma anche Doncic, Shengelia e Ibaka ad esempio.