Punter 8 – Partenza assatanata, come di consuetudine, fase centrale di gara complicata, un paio di buone scelte nel finale, e tanta attenzione difensiva. In anticipo sulla palla sta crescendo gara dopo gara.
Moretti ne
Micov sv – Esce dopo 4’
Moraschini 6 – Solita attenzione, ma in un attacco che non gira si prende qualche responsabilità di troppo.
Rodriguez 9 – Supercoppa difficile, final four da dimenticare per 38’. Poi si prende il trofeo con una tripla in isolamento. Questo significa essere un campione. Questo significa essere il Chacho.
Tarczewski 6 – In difficoltà fisica, Messina lo azzarda ancora al posto di LeDay e non ricava grossi dividenti. Comunque 6 punti e 4 rimbalzi in 14’
Biligha ne
Cinciarini 6 – Quando serve, per dare equilibrio ormai solo in difesa, il capitano c’è sempre. Alza la sua quarta Supercoppa.
Delaney 8 – Avvio importante, poi il problema al ginocchio e un secondo tempo senza segnare, anche dalla lunetta. Il suo resta comunque un contributo fondamentale per il punteggio finale.
Brooks 6 – Quando c’è da lottare la sua risposta è sempre intermittente. In 13’ 3 rimbalzi, perchè serve Datome.
Hines 8.5 – 9 punti, 3 rimbalzi, 2 stoppate, 3 recuperi. Un anno fa Bologna giocava duro, e nessun uomo Olimpia era in grado di rispondere nel pitturato. Sino ad oggi.
Datome 9 – Reale mvp di questa finale. Chirurgico con 5 punti a respingere il rientro più convinto della Virtus, chiude con 17 e 6 in 27’.
Coach Messina 8 – Primo trofeo in biancorosso. Preferisce Tarczewski a LeDay e Shields a Micov, perdendo il serbo dopo pochi minuti. Scelte sfortunate, ma in campo resta una squadra che ha armi pur segnando 30 punti in un tempo. Quel che cerca. Quel che vuole.
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