LBA Serie A, il Punto di Sportando | Una Milano nata in lockdown, Buscaglia e Burnell

LBA Serie A, il Punto di Sportando | Una Milano nata in lockdown, Buscaglia e Burnell

Torna il campionato, torna il Punto di Sportando sulla LBA Serie A UnipolSai. Tre spunti di campo, in un momento delicato della stagione

Torna il campionato, torna il Punto di Sportando sulla LBA Serie A UnipolSai. Tre spunti di campo, in un momento delicato della stagione.

Olimpia Milano da “no game”

Quarto “no game” in fila al Mediolanum Forum d’Assago. Fortitudo Bologna come Reggio Emilia, Venezia e Pesaro prima di lei in Coppa Italia, e il campionato ad oggi pare avere un padrone ben definito, capace di schiantare le certezze di qualunque avversario.

Il 2014, ultimo anno ai massimi livelli di Olimpia Milano in EuroLeague, ricorda tuttavia che nulla è scontato nei playoff, visto che quella squadra dovette sudare dopo aver vissuto a lungo da imbattuta tra i confini nazionali (Coppa Italia a parte, particolare non da poco) in seguito alla firma di Daniel Hackett.

Diversi scenari, e allora una riflessione torna d’obbligo ripensando alle provocazioni estive di patron Zanetti da Bologna: «La società più danarosa gli andava bene di finire il campionato perché aveva fatto una stagione realmente negativa».

Non torniamo sull’accusa in sé, che pare forzata, ma guardando i risultati di oggi, e la serenità del gruppo nel sistema Messina (citando Dalmonte, l’Olimpia Milano non è solo la più forte, ma anche la migliore), probabilmente il lungo stop ha sì avuto un impatto su questa società.

E parliamo dell’opportunità di reale conoscenza reciproca tra le varie componenti (club, coach, GM), della possibilità per Ettore Messina di ri-conettersi con il mercato europeo dopo anni di assenza, valutando al tempo stesso con serenità e profondità il materiale a disposizione e il percorso intrapreso.

Dalla rincorsa dell’estate 2019, ad un procedimento più analitico. Qui, forse, è nata questa Olimpia Milano.

La maledizione di Maurizio Buscaglia

Maurizio Buscaglia, si sa, è uomo da gironi di ritorno, se lo ricordano a Trento, dove la squadra mancava puntualmente le Final Eight per poi arrivare ai primissimi piani nazionali.

A Brescia, il coach italiano più sottostimato di sempre (unitamente al rivale Walter De Raffaele), è arrivato a stagione in corso, ma il terzo successo in fila (quarto nelle ultime cinque) vale già il sesto posto per un gruppo che pareva travolto da risultati negativi e faide interne.

Bravo lui, mentre il suo passato vive il momento più delicato di sempre. Trento, Brienza o Molin che sia, non vince dal 13 dicembre, Reggio (che lo licenziò malamente) non festeggia dal 23 gennaio (proprio contro Trento) e ha perso otto delle ultime nove gare, nove su dieci contando la Coppa Italia.

Jason Burnell

36’ in campo, 16 punti, 7 rimbalzi e 7 assist contro Venezia. Questo è Jason Burnell, attualmente quinto per valutazione in LBA Serie A dietro gente come Bilan, LeDay, Harrison e Scola.

Una grande intuizione, un anno fa, del GM di Cantù Daniele Della Fiori, un ottimo lavoro di formazione di Gianmarco Pozzecco. Giocatore fatto e finito, e 24 anni, per tentare l’assalto a EuroLeague.