LBA Serie A, il Punto di Sportando | Il derby d’Italia e Rai 2. Si parli agli sportivi, non a tutti

LBA Serie A, il Punto di Sportando | Il derby d’Italia e Rai 2. Si parli agli sportivi, non a tutti

Torna il Punto di Sportando dopo questa quindicesima giornata di LBA Serie A che, ovviamente, non ha potuto offrire i verdetti definitivi per Pesaro

Torna il Punto di Sportando dopo questa quindicesima giornata di LBA Serie A che, ovviamente, non ha potuto offrire i verdetti definitivi per Pesaro.

Ne prendiamo atto, e qui vi offriamo il menù delle gare che restano da giocare, mentre tiriamo un sospiro di sollievo per Milos Teodosic, che dopo lo stop di ieri dovrà restare a riposo solo una ventina di giorni.

Un’annata davvero “dannata”, sino ad oggi, quella della Vu Nera campione d’Italia, che ha perso per strada Ekpe Udoh e Awudu Abass, non ha mai avuto il vero Nico Mannion, e che vede ancora fermo per un po’ un certo Kevin Hervey.

E abbiamo fatto solo alcuni dei nomi di questa Odissea, che al tempo stesso ha prodotto in campo una squadra multiforme, capace di adeguare le gerarchie al roster del momento.

Lasciamo il presente e torniamo al recente passato, ovvero ad un Derby d’Italia che ha saputo regalare uno spettacolo degno di nota, andando ben oltre i tanti dubbi di addetti ai lavori e appassionati.

Tralasciano polemiche su “equità competitiva”, purtroppo impossibile al tempo odierno, o “fermiamo tutto”, andiamo sulla diretta delle 16 di Rai 2.

In primo luogo, si è arrivati in fondo, con tanto di overtime, e questo non era già così scontato. Anzi. Poi ci sono gli ascolti, indubbiamente scarsi:

Si sono fatti paragoni con il volley del giorno successivo, noi andiamo sulla medesima rete, Rai 2, nella medesima giornata, mercoledì, nella medesima fascia oraria, quella pomeridiana.

La stessa fonte ci dice:  «Su Rai2 La Dolce Luce del Natale ha raccolto 557.000 spettatori con il 3.7%. Principessa per Caso ha ottenuto 627.000 spettatori con il 5%. La Guerra dei Matrimoni ha raccolto 586.000 spettatori con il 4.7%. Good Witch ha interessato 456.000 spettatori con il 3.2%».

Poco da ridere. Facciamo una piccola premessa. La partita era fissata per il 26 dicembre ad un orario più attraente, il tardo pomeriggio, in giornata festiva. La LBA, o Infront, hanno lottato per la vetrina su Rai 2. La gara è stata rinviata, l’Olimpia avrebbe dovuto giocare il 7 per poi sostenere un doppio turno di EuroLeague la settimana successiva (Virtus invece in campo il 12), e dunque il 5 era l’unica carta possibile, anche perché sino al 4 si tamponava ogni tesserato per avere una minima idea dei roster a disposizione.

La Rai ha offerto quella fascia oraria, la LBA ha ritenuto di accettare le 16. Si è preferita la vetrina ai numeri. Chi scrive avrebbe fatto lo stesso? No, ma bisogna sedersi al tavolo delle trattative per avere un’idea più completa della vicenda. La Virtus ha preso le distanze dicendo di avere “subito” la decisione: da ospite, non aveva altra scelta. Olimpia non ha commentato più di tanto. Ne prendiamo atto.

Ma le domande restano. Anzi, LA domanda: è questa la giusta strada? Si è parlato di promozione. Francamente non passiamo la giornata sui canali Rai, dunque non abbiamo idea della pubblicità all’evento, mentre pare secondario il martellamento social, fondamentale ma che in fin dei conti si propone prevalentemente a chi già segue le piattaforme della Lega e dei due club, dunque a conoscenza di data, orario e luogo.

I governatori del basket vogliono allargare la fan base, ed è normale sia così, ma si tende sempre troppo a indicare nel “pubblico generalista” il target. E Rai Due è un canale generalista. Ci viene tuttavia da pensare che il basket non debba arrivare alla grande torta del “pubblico italiano”, quanto alla comunque consistente fetta del “pubblico sportivo italiano”.

E allora si “martelli” sui canali degli sportivi italiani. Esempio. Il ritorno di EuroLeague su Sky permette un maggior passaggio di Olimpia Milano su un canale come Sky Sport 24. In mezzo alle notizie di calcio e Formula 1, ci sono anche Ettore Messina o Nicolò Melli.

Discovery in questo non può essere snobbata, perché il basket vive sulle frequenze che ci donano ciclismo, Olimpiadi, e anche volley. Ma la proposta va aumentata, e pensiamo a Radio Sportiva, un network radiofonico di successo, o ai quotidiani sportivi stessi. Più che inserti sponsorizzati, pagine a pagamento più avanti nell’indice, in mezzo al calcio. Questione di percezione, inserimento in dialettiche più sviluppate. Lo stesso in tv, magari trainando, o a traino, di altro evento sportivo. Nel marasma ci si perde, nel particolare ci si ritrova.

Potrebbero essere tutte vie che la LBA ha già percorso senza successo. Ma resta la sensazione che questa debba essere la missione, ben oltre il concetto del creare personaggi. E’ vero, il volley si è giovato di Ivan Zaytsev e Paola Egonu, il rugby di Sergio Parisse e Martin Castrogiovanni, ancor prima il ciclismo di Marco Pantani e Mario Cipollini, o addirittura il Motomondiale con Valentino Rossi e Max Biaggi: ma il personaggio è di passaggio, così come la sua aura trainante. Vale la Nazionale, questo sì, e la guerra Fiba-EuroLeague ci ha privati di un prodotto attendibile. Al resto ci pensa la NBA con i suoi divieti.

Comunque sia, contano i canali, più che i volti. Ma siano i canali giusti.