LBA Serie A, il Punto di Sportando | Blocco retrocessioni: il parere delle grandi e il dubbio

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Torna il Punto di Sportando su LBA Serie A UnipolSai. Si parla di blocco delle retrocessioni

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Il blocco delle retrocessioni

Analizziamo la proposta in profondità. Il “blocco delle retrocessioni”, a stagione in corso, deve essere varato dalla FIP. Gianni Petrucci non ha mai sbattuto la porta, ufficialmente, in faccia a questa possibilità: «Mi fido di Umberto Gandini e delle società che faranno le loro proposte. Io ho la mia idea basata sulla mia cultura sportiva sul blocco delle retrocessioni, ma non voglio mettere ulteriore benzina. Vediamo serenamente cosa proporrà la Lega Basket, di sicuro noi siamo dalla parte delle società».

Affidandoci ad altre analisi in merito, tutte su carta stampata, il “sì” avrebbe un’unica, per quanto sostanziale, condizione: il fronte compatto dei club della massima serie.

Apprendiamo quindi che, alle squadre “interessate”, sarebbe stata riferita la contrarietà delle “grandi”. Come noto, già dalla passata stagione il “numero pari” è condizione essenziale (anche se quest’anno non pare essere andata benissimo), e un aumento di “gare giocate” spaventerebbe non poco alcuni club.

Le grandi dunque. Scendendo nel particolare ritroviamo la sola contrarietà ufficiale della Virtus Bologna (Luca Baraldi: «Sarebbe la morte civile del basket»), mentre la Dinamo Sassari si è ben chiarita oggi su Twitter attraverso il presidente Stefano Sardara: «In linea di massima sarei contrario per tutte le logiche che è inutile riportare. Ma in questa assurda stagione e in relazione al progetto licenze della LBA, lo trovo assolutamente coerente!».

Se sul piano delle “grandi” dobbiamo andare a curiosare, i dubbi resterebbero in gioco per Olimpia Milano e Reyer Venezia, due club che tuttavia recentemente non hanno mai percorso il viale del conflitto in Lega con gli altri club.

Per il club veneto, detentore dell’ultimo scudetto e dell’ultima Coppa Italia, l’interesse primario resta quello della Lega, antecedente a quello dei singoli club.

Christos Stavropoulos, GM del club meneghino, era parte integrante della commissione che studiò il format dell’annata 2020-2021 nel pieno della pandemia. E il blocco delle retrocessioni era una della possibilità al vaglio: campionato da 18 squadre per ripartire, quindi a 20 nel 2021-2022 per tornare al punto di partenza in un biennio.

Ma la questione venne evidentemente meno in una prima fase dibattimentale.

Fatte le dovute premesse, il tema resta in gioco, e non sarebbe una semplice volontà di nascondere sotto il tappeto i mali del gioco nostrano.

La modulazione si affiancherebbe a nuove regole d’ingaggio, per un progetto (licenze) che il presidente di Legabasket ha già anticipato in linee generali sulla carta stampata.

Resta tuttavia un dubbio, da tenere ben presente, e che nelle scorse settimane noi stessi non abbiamo tenuto in giusta considerazione. Se il blocco delle retrocessioni fosse stato introdotto in estate, Pistoia si sarebbe comunque autoretrocessa in A2?

Se il blocco delle retrocessioni fosse stato inserito nelle scorse settimane, la Virtus Roma avrebbe comunque fatto un passo indietro? Non ci stiamo nascondendo dietro a giustizia e “pari diritti”, siamo anzi promotori della “selezione naturale” che potrebbe limitare i prossimi organici, ma è anche corretto non dimenticare le potenziali rimostranze di chi è rimasto fuori. Soprattutto se le regole già esistenti potessero dar forza al ricorso.