L’attacco alla zona della Virtus Bologna (di Luca Banchi)

L’attacco alla zona della Virtus Bologna (di Luca Banchi)

Si chiude con la Virtus Bologna il poker di presentazioni di coach Luca Banchi delle quattro semifinaliste di Supercoppa

Ultimo appuntamento con le semifinaliste della Supercoppa firmato Luca Banchi. Si parla dell’attacco alla zona della Virtus Bologna di Sasha Djordjevic.

Analizziamo l’attacco alla zona della Virtus Bologna perché mi dà l’occasione di evidenziare come questo movimento non abbia perso di efficacia a dispetto del tempo (coach Sasha  Djordjevic lo utilizzava proficuamente per Danilo Gallinari fin dalla sua prima stagione da head coach a Milano nel 2007) e dello scouting avversario (tutti sanno che tenteranno questa giocata per punire il passaggio alla difesa a zona ma pochi riescono ad arginarlo).

La riconoscibilità di questa azione spesso conclusa dalla schiacciata in alley-oop è diventato negli anni un marchio di fabbrica delle squadre di Sasha ma non ho mai avuto l’occasione di chiedergli se ne sia l’ideatore o piuttosto l’abbia “rubata” ad altri coach presumibilmente durante la sua formidabile carriera da giocatore.

Mi limito ad osservare che molti allenatori, me compreso, hanno preso ispirazione da questa collaborazione senza peraltro, mio malgrado, riuscire ad ottenerne altrettanto effetto.

Partiamo dagli ingredienti base:

-avere in campo un giocatore esterno atletico in grado di giocare sopra al ferro (Weems, Abass)

-avere lunghi capaci di eseguire blocchi di contenimento o ciechi in funzione degli accoppiamenti difensivi (Gamble, Hunter, Ricci, Tessitori, Alibegovic)

-posizionare nello spot di guardia il miglior passatore che abbini alla tecnica anche capacità d’anticipazione, creatività ed iniziativa (Teodosic, Markovic)

-la pericolosità al tiro degli esterni permette, come vedremo, di avere un’eccellente alternativa a fronte di eventuali adeguamenti difensivi.

La prima clip (stagione 19-20 @ Venezia) evidenzia l’efficacia dell’azione per Weems frutto di un granitico blocco di Gamble il quale impedisce a Watt di sopperire all’errore di posizionamento del giovanissimo Casarin.

La seconda clip (stagione 19-20 @ Trento) mostra la prontezza di Gamble che stavolta, riconosciuto il tentativo di Craft di attaccarsi a Weems nell’azione di taglio, lo blocca permettendo all’ala di ottenere lo spazio ed il tempo per saltare e raccogliere l’assist di Markovic concluso dall’ennesima spettacolare schiacciata.

Mi piace sottolineare come in entrambe le occasioni Gamble dimostri la capacità di “nascondersi” dietro le linee difensive sparendo di fatto dal radar di controllo avversario per poi improvvisamente sprintare a bloccare con un’azione determinante alla conclusione del possesso.

La terza clip testimonia come sia stato immediatamente punito il passaggio a zona di Reggio Emilia durante la loro prima sfida di Supercoppa.

 

Al blocco di Gamble su Kyzlink si aggiunge quello di Alibegovic su Diouf che escludono totalmente la seconda linea difensiva di Reggio dalla possibilità di opporsi al salto di Abass sfuggito alla responsabilità di Blums

La quarta clip ci permette di apprezzare l’effetto che queste azioni hanno sugli avversari. Tutti i giocatori di Reggio sono impegnati a retrocedere preoccupati di disattivare i blocchi di contenimento dei lunghi ed il taglio di Abass finendo per dimenticare Weems completamente libero in posizione centrale.

L’ultima clip dimostra come la squadra abbia soluzioni alternative sul perimetro tenendo fede ai concetti finora evidenziati.

Nikolic impedisce a Kyzlink di aiutare sul movimento in allontanamento del tiratore (Adams) mentre Abass,finora utilizzato con tagli aggressivi verso il ferro, esegue “a sorpresa”un blocco su Bonacini che contribuisce a creare un’area totalmente libera per il loro tiratore designato.

Ovviamente queste immagini dimostrano che alla presenza in campo di giocatori di talento tecnico ed atletico vada abbinata una spiccata disciplina di squadra nell’esecuzione di movimenti molto efficaci a dispetto della loro semplicità.

Alla prossima

Luca Banchi