“Lasciatemi perdere”, l’autobiografia di Pittis. “Scrivere il libro era qualcosa che avevo dentro”

Foto Ciamillo
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Riccardo Pittis ha parlato a Piero Guerrini di Tuttosport della sua autobiografia dal titolo “Lasciatemi perdere”

Riccardo Pittis ha parlato a Piero Guerrini di Tuttosport della sua autobiografia dal titolo “Lasciatemi perdere”.

Questo un estratto dell’intervista (via LBA).

“L’idea del titolo mi è venuta ben prima del libro. Mi piacciono i giochi con le parole, il doppio senso”.
L’ex pilastro di Milano e Treviso ha parlato poi del motivo per cui ha scritto questo libro: “Era mia necessità, avevo qualcosa che mi pesava dentro. Perché ci si può e deve vergognare, ma non c’è necessariamente vergogna nella vergogna. E soprattutto ho pensato che raccontare la mia storia possa essere utile”.
Pittis ha parlato anche della sua attività a 53 anni da mental coach e speaker motivazionale: “Capire che emozionare e trasmettere emozioni è ciò di cui ho bisogno per stare bene con me stesso è la più grande conquista del percorso di crescita personale. Non è l’unico modo, ognuno può trovare un motivo, ma è quello che mi fa sentire a mio agio. Non è che si debba vivere sempre di emozioni forti, però le emozioni aiutano”.
Infine, il nativo di Milano crede che utilizzare gli ex giocatori come mentori “può avere un senso, io sono diventato un giocatore grazie agli allenatori, ma anche ai mentori come D’Antoni, Meneghin, McAdoo. Più in generale, il libro e i miei discorsi non sono lezioni, non intendono esserli, sono racconti di un’esperienza che può essere utile a chi ascolti”.