La storia dei cestisti italiani nell’NBA: nomi e squadre del basket italo americano

Foto Ciamillo
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Anche se l’NBA resta “un gradino al di sopra” del nostro campionato, nel corso degli anni in Italia sono emersi dei giocatori talentuosi

Il basket è nel nostro Paese almeno dagli inizi del secolo scorso, anche se, per ragioni di purezza della lingua, durante il ventennio fascista, il nome impiegato per riferirsi alla disciplina era “palla al cesto”. A partire da Bologna, Reggio Emilia, Milano, Roma, ma anche dal Veneto e dal Friuli Venezia Giulia, la pallacanestro si diffuse rapidamente in tutta Italia. 

Anche se l’NBA resta “un gradino al di sopra” del nostro campionato, nel corso degli anni in Italia sono emersi dei giocatori talentuosi, al punto che alcuni di loro hanno militato o militano attualmente nella National Basketball Association.

Vediamo chi sono.

Atleti italiani selezionati, ma che non hanno giocato

Partiamo da chi è stato selezionato per capacità e il talento dimostrati sui campi italiani, senza pur tuttavia giocare mai nemmeno un match oltre oceano. Il primo in assoluto è un grandissimo nome del basket nostrano, Dino Meneghin, passato nel 1970 come 182° scelta agli Atlanta Hawks, la stessa squadra che nel 1986 avrebbe acquistato Augusto Binelli (40° scelta) e, l’anno successivo, Riccardo Morandotti (136° scelta). Nel 2014, sono i Minnesota Timberwolves a optare per Alessandro Gentile (53° scelta): anche per lui, come per gli altri tre connazionali, nessuna gara disputata.

I cestisti italiani che si sono distinti nell’NBA

Ma non è sempre andata così: sono molti gli italiani che dal 1995 in poi sono andati negli States per scendere in campo contro i mostri sacri del basket mondiale. A dire il vero, prima ancora andrebbe citato Mike D’Antoni: nato nel Wyoming, militò nei San Antonio Spurs; successivamente si trasferì in Italia dove acquisì il passaporto e brillò per almeno 13 stagioni a Milano, prima di diventare allenatore. Ma questa è un’altra storia.

Partiamo allora dai migliori, come Andrea Bargnani che rappresenta una prima assoluta, ovvero la prima volta che un europeo viene preso come prima scelta per una squadra americana; ha giocato tra il 2006 e il 2016 nei Toronto Raptors, nei New York Knicks e nei Brooklyn Nets. Continuiamo con Marco Belinelli, unico italiano fino ad ora ad aver vinto il titolo NBA, con i San Antonio Spurs nel 2014, lo stesso anno in cui vinse anche l’NBA Three Points Shootout. Ma Belinelli giocò tra il 2007 e il 2020 anche con altre squadre, tra cui i Chicago Bulls, i Toronto Raptors, i Charlotte Hornets e i Philadelphia 76ers.

I cestisti italiani che giocano oggi nell’NBA

Attualmente, vi sono due italiani che militano nel campionato di basket più celebre al mondo. Ryan Arcidiacono (italo americano con origini siciliane) è approdato nel 2017 nei Chicago Bulls, mentre attualmente è playmaker per i New York Knicks. 

Interamente italiano, invece, Danilo Gallinari: a 16 anni vince il titolo di migliore giocatore italiano del campionato di Legadue, per esordire in Eurolega con l’Olimpia Milano nel 2005. Talento in crescita, migliore realizzatore italiano della stagione 2007 – 08, migliore giocatore europeo under 22 (Rising Star Trophy), nel 2008, viene preso come sesta scelta dai New York Knicks del mister Mike D’Antoni. È l’inizio della sua fase NBA. Dopo tre stagioni a New York, tra il 2010 e il 2017 gioca con i Denver Nuggets, prima di passare per due stagioni ai L.A. Clippers, per un anno agli Oklahoma Thunder e, infine, agli Atlanta Hawks dove milita tuttora. 

Altri giocatori italiani sono andati negli Stati Uniti per giocare, anche se l’ordine di scelta non ha permesso loro di farsi sempre notare: Stefano Rusconi (52° scelta dei Cleveland Cavaliers nel campionato 1995 – 96), Nico Mannion (48°scelta dei Golden State Warriors) e i due americani naturalizzati italiani Alex Acker (60°scelta per i L.A. Clippers) e Travis Diener (38° scelta degli Orlando Magic).

Scommettere sugli italiani e sul basket NBA grazie ai siti non AAMS sicuri

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Prima di decidere su chi scommettere, pondera bene tutte le informazioni in tuo possesso o, se pensi di non averne a sufficienza, effettua qualche ricerca: quando si scommette sui siti non AAMS affidabili è bene mettere da parte le simpatie per le squadre e per i giocatori e contare su dati tecnici e oggettivi. Ad esempio, il calendario delle gare può costringere una squadra a disputare due partite in tempi piuttosto ravvicinati e a migliaia di km di distanza (negli States si chiama back to back): questo influenza la freschezza mentale e fisica delle forze in campo, ai fini del risultato finale. 

Altri aspetti da prendere in considerazione prima di scommettere su siti non AAMS sicuri sono la differenza tra le due squadre (la posizione in classifica è un ottimo indicatore in questo senso), la presenza di giocatori chiave (in questo senso le medie punti dei singoli giocatori sono un valido aiuto per prendere una decisione).