La Scheda – Markis Mcduffie: Creatività al servizio di Sacripanti

La Scheda – Markis Mcduffie: Creatività al servizio di Sacripanti

Dalla A2 alla Serie A dove è già diventato un protagonista

Ogni anno alcune squadre di Lega Basket, per trovare risorse con un ottimo rapporto qualità-prezzo, attingono dalla Serie A2: i giocatori che arrivano dal panorama della ex Lega Due, infatti, si dimostrano spesso e volentieri pronti, rodati, di immediato impatto. Uno degli ultimi casi è quello di Markis McDuffie, che durante la scorsa estate ha compiuto il primo di una serie di salti che probabilmente sarà chiamato a compiere nel corso delle prossime stagioni. Markis ha infatti trascorso la passata stagione nella Piacenza di Coach Salieri, inanellando delle eccellenti performance una dopo l’altra. L’ala nativa di Paterson, New Jersey, in Emilia ha viaggiato a 19 punti e 4 rimbalzi di media, tirando con il 47% dal campo e il 37% da dietro l’arco.

Una serie di ottime prestazioni che meritavano una chiamata importante, che non è tardata ad arrivare: il 6 agosto scorso, Markis è diventato ufficialmente un giocatore della GeVi Napoli, una società ambiziosa che ha voglia di riportare una piazza storica come Napoli dove le spetta.

 

L’ex Wichita State è uno swingman, ovverosia un giocatore che può giocare sia nella posizione di guardia che di ala. La versatilità abbinata alla taglia di cui dispone, lo rendono una costante minaccia nella metà campo offensiva, dove molto spesso prende la scena tutta per sé.

In questa prima parte di stagione, McDuffie è partito con il piede sull’acceleratore (14.5 punti e 4.2 rimbalzi per partita), inserendosi velocemente in un sistema che aveva bisogno di innesti importanti per poter reggere l’impatto con la massima serie. Durante i 40 minuti, Markis alterna sistematicamente momenti in cui compie giocate che riflettono tutto il suo talento, ad altre dove per la straripante voglia di fare canestro si concede qualche giro a vuoto.

Il decision making è quindi in parte migliorabile, ma la brillantezza offensiva resta il suo marchio di fabbrica. McDuffie è un three level scorer (un giocatore che risulta essere una minaccia nel pitturato, dal midrange e da dietro l’arco) che ha una grande varietà di armi nel suo repertorio. Quando ha la palla tra le mani può dare sfogo alla sua capacità di mettersi in proprio: sfruttando la sua lunghezza può tirare sulla testa di ogni avversario, e la combinazione di rapidità e verticalità lo rendono un finisher di valore assoluto.

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Quello che colpisce maggiormente quando si vede giocare l’ex Shocker è la leggerezza che trasmette: le gambe sono molto esili e questo gli conferisce una dimensione verticale con cui gli avversari devono fare i conti ad ogni partita. Inoltre, possiede delle spalle abbastanza larghe che gli permettono di farsi strada quando decide di attaccare il diretto avversario fronte a canestro.

Tra Supercoppa e campionato coach Sacripanti ha coinvolto molto Markis all’interno degli schemi d’attacco, rendendolo di fatto un primo violino. Tuttavia, il numero 1 campano non ha necessariamente bisogno della palla tra le mani per essere uno scorer di primo livello: in queste prime nove giornate è stato impiegato spesso anche off the ballIn uscita dai blocchi, la fisicità dei lunghi della GeVi (prima Frank Elegar e ora Reggie Lynch) gli permette infatti di prendere un leggero vantaggio, margine che poi è molto bravo a mantenere una volta ricevuto il pallone e che spesso e volentieri viene trasformato in due punti.

Nel nostro campionato, in pochissimi possiedono la sua velocità d’esecuzione e di rilascio del pallone, esteticamente non troppo fluido ma tremendamente efficace.

Anche in difesa, grazie alla sua rapidità di piedi, McDuffie è capace di fare la differenza. Ottimo difensore anche lontano dalla palla, perché oltre a saper leggere in anticipo i movimenti dell’attaccante, possiede un buon senso della posizione. Inoltre, le leve di cui dispone sono parecchio lunghe e grazie anche alla reattività di cui è dotato, spesso e volentieri è lui ad arrivare per primo sulle cosiddette 50/50 balls, palle contese.

In generale, la sua difesa lontano dalla palla resta un punto di forza rispetto a quella diretta sul portatore/creatore principale avversario. Tuttavia, nelle ultime partite si è notato un netto miglioramento sotto questo aspetto. Del resto, con quella rapidità laterale e con quell’apertura di bracciale caratteristiche per poter diventare un difensore sulla palla di primo ordine ci sono tutte.

 

La truppa guidata da Coach Sacripanti sta stupendo un po’ tutti in questi primi mesi di LBA, e l’arrivo di Reggie Lynch – per sostituire l’infortunato Frank Elegar – riflette alla perfezione la mentalità di un club che punta molto in alto e ha inserito il talento negli spot giusti. In quello di ala, Markis McDuffie garantisce un livello qualitativo molto alto: esattamente quello che serve a Napoli per tornare ai fasti di un tempo. Un passo alla volta.

di Pietro Cristofori

Fonte: www.legabasket.it.