Due realtà di valore, visione e professionalità vanno a comporre l’emisfero dinamico, energico e pieno di entusiasmo di Pallacanestro Brescia: Poliambulatorio Oberdan e X-Ray Service arricchiscono la rosa di partners confermando la decennale sponsorizzazione che lega il club alle strutture sanitarie di via Oberdan in qualità di Exclusive e Gold Sponsor della società biancoblu.
Tra i partner che hanno maggiormente contribuito a riportare Pallacanestro Brescia ai massimi vertici della serie A e a renderla grande anche in Europa, le due strutture continuano ad alimentare con incondizionato supporto il progetto sportivo biancoblu, di pari passo con la competenza e la professionalità che le caratterizza.
X-Ray Service, infatti, è un centro di eccellenza nel trattamento conservativo di patologie legate alla colonna vertebrale e di patologie muscoloscheletriche attraverso trattamenti mirati con ossigeno ozonoterapia sotto guida TAC. All’interno della struttura sono installate TAC, Risonanza Magnetica, un Mammografo e un sistema di RX, un sistema che porta sempre di più i radiologi di oggi e di domani verso i confini di un’avvincente sfida diagnostica.
Poliambulatorio Oberdan è una struttura sanitaria ove medici specialisti, fisioterapisti, massofisioterapisti, tecnici e operatori sanitari lavorano con tecniche all’avanguardia, seguendo percorsi clinico-assistenziali diagnostici e riabilitativi prendendosi cura di chi, dallo sportivo professionista alla persona comune, ha necessità di riprendere rapidamente la propria attività.
“È una scelta di cuore, per la passione che ci lega a questo sport, a Mauro Ferrari, alla città e al movimento – afferma Matteo Bonetti, direttore sanitario di Poliambulatorio Oberdan -. Poliambulatorio Oberdan, X-Ray Service e Pallacanestro Brescia, dopo tanti anni, sono ancora insieme per confermare ciò che di positivo è stato fatto nelle scorse stagioni e rafforzare le proprie ambizioni in EuroCup, dove Brescia ha dimostrato di poter competere con chiunque. E dove Matteo e Graziella continueranno a seguirla, come si segue un figlio”.
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