La notte di Pau Gasol: Questo va oltre qualsiasi mia aspettativa

La notte di Pau Gasol: Questo va oltre qualsiasi mia aspettativa

Nella notte i Los Angeles Lakers hanno ritirato la maglia di Pau Gasol. Il numero 16 della stella spagnola si affianca all’8 e al 24 del suo storico compagno, Kobe Bryant

Nella notte i Los Angeles Lakers hanno ritirato la maglia di Pau Gasol. Il numero 16 della stella spagnola si affianca all’8 e al 24 del suo storico compagno, Kobe Bryant.

«Voglio dire, la vita passa abbastanza velocemente, giusto? In un battito di ciglia, puoi essere un bambino che gioca a pallacanestro nella tua scuola con i tuoi amici, e poi all’improvviso, vivi il tuo sogno – le parole di Gasol, celebrato nel corso del successo dei gialloviola sui Memphis Grizzlies, franchigia che lo scambiò proprio con LA – Ma questa serata supera davvero qualsiasi sogno o aspettativa. Significa tanto per me. E ovviamente con Kobe lassù, aggiunge qualcosa di significativo e potente, e triste e felice, e doloroso e gioioso».

Gasol si è rivolto al pubblico al centro del campo durante la pausa tra il secondo e il terzo quarto, affiancato dai suoi genitori, fratelli, moglie e figli, nonché dalla proprietaria dei Lakers Jeanie Buss, dal massimo dirigente Rob Pelinka e da Vanessa Bryant, che ha fatto la sua prima apparizione pubblica alla Crypto.com Arena dalla notte delle celebrazioni per Kobe.

«Mi manca molto – ha detto Gasol quando gli è stato chiesto di Bryant – Non c’è niente che possa fare, se non amare la sua famiglia».

I Lakers hanno raggiunto tre finali NBA consecutive dall’arrivo di Gasol nel febbraio 2008, vincendo due titoli consecutivi nel 2009 contro gli Orlando Magic e nel 2010 contro i loro storici rivali, i Boston Celtics.

«Kobe mi accolse dicendo: ‘Andiamo lì fuori e vinciamo un anello – ha ricordato Gasol – E io risposi, ‘Ok, ci sto’». Gasol aveva i due anelli, uno per mano.

Dopo un omaggio video durante il secondo quarto, Gasol è stato accolto da una lunga standing ovation del pubblico, battendo il petto con una mano mentre teneva la figlia di 2 anni, Elisabet Gianna, nell’altra.