Kevin Durant: A Phoenix abbiamo il necessario per vincere, Booker è uno dei giocatori che ammiro

KD sta ultimando il recupero da un infortunio al ginocchio destro

Nei giorni scorsi i Phoenix Suns hanno presentato ufficialmente Kevin Durant, vero colpo di mercato messo a segno dopo il passaggio di proprietà a Mat Ishbia.

Dopo aver ripercorso il periodo trascorso con i Brooklyn Nets, Durant ha parlato anche delle sue aspettative per la nuova avventura.

“A Phoenix abbiamo il necessario per vincere. Abbiamo diversi ragazzi che sanno già cosa serve per arrivare alle NBA Finals. Abbiamo già un ex campione (James Jones) che ci supervisiona…Sapere cosa serve per fare strada nei playoff è metà della battaglia”.

Su Devin Booker:

“È un realizzatore silenzioso ed efficiente, che si comporta in modo maturo dentro e fuori dal campo. Volevo far parte del suo percorso, vedere quanto può diventare bravo da qui in poi. È uno di quei giocatori che ammiro molto, sono certo che si faranno dei corsi su di lui quando avrà finito di giocare. Si può imparare molto guardando il suo gioco”.

“Grazie alle mie doti al tiro, potrò fornirgli un po’ più di spazio rispetto a quello a cui è abituato”, continua Durant. “Ho  visto molte sue partite. Viene spesso raddoppiato, soprattutto da una small forward, ovvero la posizione in cui gioco. Quindi, potrò aiutarlo ad avere maggiori spazi, in modo da renderlo ancora più efficiente, e viceversa. Anche con i Nets ho affrontato sempre molti raddoppi, quindi un altro tiratore come Booker non potrà che aiutarmi”.

Su Chris Paul:

“CP cerca spesso l’assist più del canestro. Non ci sono problemi se deve segnare, ma la sua prima opzione è mettere in ritmo gli altri invece di tirare. Non vedo l’ora di vedere come funzionerà la nostra intesa. Sono abituato ai playmaker che pensano soprattutto a segnare, e so come giocare con loro, quindi mi ci vorrà un po’ di tempo per adattarmi, ma non vedo l’ora”.

In campo dopo l’ASG:

“Spetta a me entrare in squadra e non rovinare quello che hanno fatto finora, in pratica”, ha detto KD. “Penso che la resistenza, l’energia sia ciò che separa le grandi squadre. Ma si tratta di rimanere tutti sulla stessa lunghezza d’onda su entrambi i lati del parquet e di avere quella resistenza, di voler essere efficienti in ogni possesso fino a luglio”.