Tra l’ammirazione per il nostro paese (“Posti bellissimi, ovunque mi giravo vedevo cose splendide, ho fatto un milione di fotografie sul mio cellulare”) e il lavoro sui parquet di Assago e della Bocconi, Kemba Walker è stato grande protagonista della settimana di Basketball Without Borders a Milano: “È stata una grande esperienza per me, molto divertente”, le sue parole in esclusiva a Sportando. “Ho avuto l’opportunità di aiutare a crescere una generazione di nuovi giocatori, di far vivere loro l’ambiente NBA: per tutti loro, non vivendo negli USA, sono rare occasioni come queste e essere a loro disposizione è speciale non solo per tutti loro ma anche per me. Non ho avuto un consiglio standard da dare, ho provato a rispondere alle loro curiosità nel migliore dei modi”.
Walker è particolarmente noto, in NBA, per essere un compagno di squadra esemplare, qualcosa che l’ha reso sicuramente adatto nel ruolo di mentore per i giovani talenti europei: “Per me essere stato riconosciuto, nel corso della carriera, come un esempio di sportività (Walker ha vinto due volte lo Sportsmanship Award nel 2017 e nel 2018, ndr) è molto importante. Non puoi vincere tutte le partite, o perdere tutte le partite, quindi è importante essere una brava persona dentro e fuori dal campo. In questo sport ci sono molte lezioni di vita, che cerco di portare con me anche nella vita di tutti i giorni. Nel mondo c’è bisogno di belle persone, e questo pianeta sarebbe un posto migliore se tutti fossero gentili con gli altri, se cercassero di vincere un premio per la sportività oltre al vincere le partite”.
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