Joel Embiid prova a scuotere James Harden e i 76ers: Colpa nostra, dobbiamo dare di più

Celtics avanti 2-1 nella serie con i Sixers

La scorsa notte i 76ers sono stati sconfitti dai Celtics in gara 3 della semifinale di Eastern Conference, nonostante i 30 con 13 rimbalzi e 4 stoppate dell’MVP Joel Embiid.

Nel dopo gara il centro ha analizzato la situazione, individuando nelle percentuali negative al tiro una delle chiavi dei due stop consecutivi.

“Onestamente penso che sia colpa nostra….Io per primo sono consapevole di dover fare il mio lavoro. I miei compagni sanno qual è il loro ruolo. Tutti devono fare il loro lavoro, far sentire la loro presenza. Si possono fare tutti gli aggiustamenti che si vogliono, ma se i giocatori non eseguono e non realizzano i tiri è tutto inutile… Penso che sia colpa nostra, dobbiamo dare di più”.

Dopo una strepitosa gara 1, James Harden ha faticato a produrre punti con continuità, chiudendo in totale con 5 su 28 dal campo nelle successive sfide.

“Cosa dico a James? Di continuare a tirare, di restare aggressivo”, spiega Embiid. “Ecco perché non ci si può esaltare troppo…. Certe sere ti entrano molti tiri, anche difficili, e certe sere no. Quindi si tratta di trovare qualsiasi altro modo per avere un impatto sulla partita….Per esempio, per quanto mi riguarda, se non faccio canestro, so che devo fare un altro passo in avanti in difesa. Cerco di diventare Bill Russell, in difesa, per avere un impatto maggiore. In quelle situazioni, questo è il mio modo di vedere le cose…”.

“Devo migliorare”, conclude il neo MVP. “Tutti noi dobbiamo farlo. Nelle ultime partite non siamo stati abbastanza bravi. Non c’è stato quel senso di urgenza necessario, soprattutto nelle piccole cose. Penso che siamo stati bravi nella difesa a metà campo. Sono quelle situazioni di palla persa, di rimbalzi offensivi, in cui ci hanno sempre punito. Episodi che cambiano il corso della partita”.