Jasmin Repesa, coach della Trapani Shark, ha analizzato così il ko in Gara 1 delle semifinali scudetto contro la Pallacanestro Brescia:
«Loro sono stati più consistenti, più intelligenti, più bravi, e hanno vinto la partita. Questo è il punto di partenza. Speriamo di non ripetere gli stessi errori che abbiamo fatto oggi. Prima di tutto nel primo tempo, dove abbiamo subito oltre 50 punti, con 9 triple concesse, tutte aperte. L’ultima, addirittura, è arrivata senza che nessuno provasse a contestare il tiro.
La partita si è indirizzata male già lì. Abbiamo provato a reagire, più volte, ma dobbiamo capire bene dove abbiamo sbagliato. Faremo un’analisi profonda per preparare al meglio la gara di domenica.
Voglio sottolineare un aspetto che avevo già evidenziato prima della partita: Ivanovic, Della Valle e Bilan, ciascuno di loro ha più partite di playoff alle spalle di tutta la nostra squadra messa insieme. E sono sostenuti da compagni con grande fisicità, atletismo ed esperienza. Ogni giocatore entrato dalla panchina ha dato un contributo importante, come Ndour, Burnell, e anche Mobio che è stato qui lo scorso anno. Questo è ciò che serve a questo livello.
Noi invece abbiamo avuto problemi gravi nella difesa sulla palla, nella copertura sul pick and roll. In attacco siamo stati frettolosi, abbiamo avuto il cuore caldo e la testa poco lucida. Abbiamo forzato tiri, come la tripla di Ammar, l’uno contro cinque di JD, la tripla affrettata di Galloway. Senza pazienza, diventa difficile rientrare.
Nonostante tutto, siamo riusciti a tornare in partita due volte, e questa è una nota molto positiva. Sono orgoglioso dei miei ragazzi per questo. Ma allo stesso tempo, abbiamo commesso errori troppo gravi per una semifinale scudetto. In una partita punto a punto, quegli errori fanno la differenza.
Negli ultimi tre minuti ho provato a giocare con rotazioni quasi da pallamano, due dentro e due fuori, ma non funziona così. A questi livelli, un giocatore deve essere completo, in grado di attaccare e difendere. Abbiamo tentato diverse chimiche, anche con Amar da centro, ma Ndour ci ha puniti tre volte di fila.
Serve intensità e contributo da parte di tutti, soprattutto in difesa. L’approccio mentale non è stato sbagliato, altrimenti non saremmo mai rientrati due volte in partita da -14. Ma serve più pazienza, più disciplina tattica, più attenzione alle letture. Dobbiamo crescere, perché a questo livello ogni dettaglio fa la differenza».
E in merito agli arbitri: «No, non voglio dire niente».
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