Kyrie Irving ha parlato pubblicamente per la prima volta dal suo post sui social del film ”Hebrews to Negroes: Wake Up Black America” che ha suscitato le ire del proprietario dei Brooklyn Nets, Joe Tsai perché definito antisemita.
Kyrie Irving going back and forth with @NickFriedell during the Nets postgame presser 😳#NBATwitter #NetsWorld pic.twitter.com/Mn2dSsirSN
— 𝙏𝙖𝙡𝙠𝙞𝙣’ 𝙉𝘽𝘼 (@_Talkin_NBA) October 30, 2022
“Non sono qui per parlare di una persona, di una cultura, di una religione e di quello in cui la gente crede” ha detto Irving dopo la sconfitta dei Nets contro i Pacers. “È su una piattaforma pubblica. Ho fatto qualcosa di illegale? Ho fatto del male a qualcuno? Ho ferito qualcuno? Per caso ho detto che odio un gruppo specifico di persone? Quindi, al di fuori di tutti i giudizi che la gente ha dato su di me per il post, senza parlarne con me, io rispetto quello che Tsai ha detto, ma ha molto a che fare con l’orgoglio di avere origini africane. Ma non solo, anche di vivere da uomo di colore libero qui in America, conoscendo le complessità storiche che sono servite per arrivare a questo punto.
“Quindi io non ho intenzione di rinunciare a nulla in cui credo. Diventerò più forte perché non sono solo. Ho un intero esercito attorno a me” ha aggiunto Irving.
Irving ha anche aggiunto di non essere un supporter del complottista Alex Jones, che è stato recentemente condannato a pagare 1 miliardo di dollari alle famiglie della strage di Sandy Hook del 2012.
Irving sui suoi profili ha postato anche un video di Alex Jones.
“È successo qualche settimana fa. Non appoggio la posizione di Alex Jones, la sua narrativa, il caso che ha avuto con Sandy Hook. Nessuno dei bambini o genitori meritavano di rivivere un trauma del genere. Non volevo essere sprezzante delle vite perse in quel tragico evento. Il mio era un post di Alex Jones che scrisse negli anni ’90 sulle società segrete occulte dell’America. E quello era vero” ha continuato Irving.
“Quindi non sono un promoter di Alex Jones o altro. … In realtà è esilarante perché tra tutte le cose che ho pubblicato quel giorno, quello è l’unico post che tutti hanno scelto di vedere. E fa capire il modo in cui il nostro mondo va e funziona. Non sono qui per lamentarmene, esisto e basta”.
Nel tornare nello spogliatoio Irving ha poi detto “”Vorrei che provassimo lo stesso per i diritti in ambito riproduttivo dei neri. E tutte le cose che contano davvero e non di quello che posto io”.
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