Il Punto di Sportando | La nuova energia Virtus, l’assidua Sassari, e una Supercoppa dimessa

Il Punto di Sportando | La nuova energia Virtus, l’assidua Sassari, e una Supercoppa dimessa

Torna il Punto di Sportando, l’appuntamento di cui nessuno sentiva il bisogno. Parliamo di Supercoppa, trofeo che resta nelle mani della Virtus Bologna

Torna il Punto di Sportando, l’appuntamento di cui nessuno sentiva il bisogno. Parliamo di Supercoppa, trofeo che resta nelle mani della Virtus Bologna. Un importante sorriso per il club del presidente Zanetti nella stagione dello storico rientro in EuroLeague.

Virtus Bologna

La squadra di Sergio Scariolo ha vinto grazie ad una lucida gestione degli ultimi minuti di gioco. E’ accaduto con Milano in semifinale, e con Sassari ieri sera.

Non era scontato senza gente come Teodosic e Hackett, ovvero coloro che si ritroveranno quest’incombenza sulle spalle per il resto della stagione. Un aspetto sottolineato anche da Sergio Scariolo in sala stampa.

Con il trofeo, le due notizie più belle portano il nome di Jordan Mickey e Semi Ojeleye. La Virtus ha dominato a rimbalzo con Milano e chiuso le plance, alla distanza, anche con la Dinamo. Altro aspetto tutt’altro che concesso di diritto con Shengelia e Jaiteh ai box.

Di Mickey ormai si conosce tutto: giocatore completo, buon protettore del ferro nonostante non sia un gigante, eccellenza difensiva e mano affidabile.

Ojeleye, ottimo curriculum, è invece ancora una miniera inesplorata: energia impressionante, la sua missione sarà inserirsi nel contesto squadra europeo. Oggi la Virtus, con loro, ha quell’energia mancata nell’ultima finale scudetto. Da squadra di EuroLeague.

Piero Bucchi e la Dinamo Sassari

Senza nulla togliere alla Virtus Bologna (ma proprio nulla), Piero Bucchi e la Dinamo Sassari sono la storia che scuote una Supercoppa più che sottotono.

Avrebbe meritato maggior fortuna la squadra del presidente Sardara, da dieci anni presente negli eventi che contano con una assiduità inferiore, probabilmente, alla sola Milano.

E’ l’epilogo di una pre-season fatta di ottime prestazioni nonostante le costanti defezioni, ieri decisive quando Stefano Gentile ha lasciato il campo per un problema alla schiena.

Onuaku è una potenziale gemma per questo campionato, e Piero Bucchi un senatore a vita del nostro basket che resta sempre sulla breccia, un po’ troppo sottovalutato dai media.

La Supercoppa

Massimo rispetto per l’azione, anche organizzativa, di Legabasket nella sua globalità. Le ultime edizioni delle Final Eight sono sempre parse molto curate, e lo stesso vale per le Finals 2022. Sia ben chiaro il concetto “curate”. Che sta per impegno.

Chi scrive è invece alla seconda presenza in Supercoppa, e per la seconda volta si confronta con un evento d’aspetto (e contenuto) dimesso. E “dimesso” potrebbe essere, per molti, un termine edulcorato, quasi democristiano.

Crediamo, tuttavia, che il giudizio debba essere globale, andando oltre le persone che lavorano per la Lega, e arrivando a chi questa Lega la compone, cioè i club. Proprio perchè questa gestione, nei fatti, ha dimostrato se non di ottenere risultati importanti, di fare il possibile per mettersi nelle condizioni di vivere un rinnovamento.

La sensazione è che alcune partecipanti, da almeno due anni, vedano nell’evento un inconveniente del calendario, e non un’opportunità. Non siamo qui per dare colpe a nessuno, osserviamo solo. Non giudicheremo lo stato del basket italiano per una o due edizioni di Supercoppa. Non lo riteniamo neanche un indice attendibile di analisi.

Ma visto che la pre-season nel basket non ha copertura mediatica, e solo Sassari attua una programmazione streaming credibile della sua attività estiva, giovedì per la prima volta, dopo tre mesi, il campionato italiano è tornato in tv. Quindi, non facciamoci del male. Se un evento non interessa, pensiamone un altro, o lasciamo proprio perdere. Si risparmiamo forze, tempo, soldi, figuracce e insulti social.

Buona pallacanestro a tutti. Domani, questa volta per davvero, si comincia.