Il Punto di Sportando | Le luci della Supercoppa, le ombre dei budget e degli anti-Petrucci

Torna Il Punto di Sportando, che d’ora in avanti, con la ripartenza del campionato, sarà appuntamento settimanale

Torna Il Punto di Sportando, che d’ora in avanti, con la ripartenza del campionato, sarà appuntamento settimanale.

SUPERCOPPA TRA TANTE LUCI E POCHISSIME OMBRE

Due belle semifinali, una splendida finale, un pubblico tornato quasi al top delle sue (limitate) possibilità numeriche (per l’ultimo atto). La LBA che si “sarebbe” pentita di aver chiuso in anticipo la stagione (siamo sempre in attesa di qualcuno che ci spieghi il perché e il percome) è ripartita prima di tutti e ha portato a termine un ottimo evento. Alla fine, le idee più semplici sono le migliori. Ma bisogna averle.

Unico neo, nell’assenza di campo libero per la stampa, le conferenze stampa dei coach. In orari disordinati, addirittura in tarda serata per una finale iniziata alle ore 18. Il basket italiano ha bisogno di narrativa per sopravvivere, non togliamogli la parola. E questo è un consiglio anche per Eurosport, che alle telecamere regala solo le parole dei vincenti. Un protagonista in più, un’opinionista in meno.

PALAZZI E BUDGET

Apprendiamo dai giornali che la VL Pesaro non avrebbe copertura del budget in caso di prolungata assenza dei tifosi. Intanto, un dirigente della Virtus Bologna avrebbe chiesto il rinvio di tre giornate in assenza di certezze.

Tutto bene (fino ad un certo punto), anche lanciare messaggi disperati per ottenere una reazione dagli enti governativi ma… ricordiamo che a casa ci sono dei tifosi che anche per scelta hanno disertato le gare a porte aperte. Confusione su confusione non li allontanerà sempre di più?

GIANNI PETRUCCI CANDIDATO UNICO

Dopo tanto parlare, di liste avverse a Gianni Petrucci nella corsa alla poltrona FIP non se ne sono viste. Giusto criticare, corretto anche auspicare un cambiamento (è nelle cose del mondo), ma chi è oggi alternativa? Quale grande personaggio può garantire un cambio di passo?

Ricordiamo che per arrivare a Roma bisogna lavorare con e per le società sul territorio. Per settimane, mesi, anni. Non basta la credibilità in campo (tanto per rispondere a chi fa l’esempio di ex giocatori-presidenti all’estero, come fosse esclusiva virtù), serve credibilità soprattutto fuori. E di volti, in giro, non ne vediamo. Purtroppo.

E diciamoci infine un’ultima cosa. Il basket non ha le forze per cambiare senza un supporto esterno. Sia il CONI a trascinare e lavorare per tutto il movimento extra calcio. Invece che essere solo entità in costante guerra con il Governo dall’insediamento di Malagò.