Il Punto di Sportando | I successi della Lega e di Bucchi, il valore di De Raffaele

Il Punto di Sportando | I successi della Lega e di Bucchi, il valore di De Raffaele

Torna il Punto di Sportando nelle ore dell’addio di Walter De Raffaele alla Reyer Venezia

Torna il Punto di Sportando nelle ore dell’addio di Walter De Raffaele alla Reyer Venezia. Intanto, in vetta alla classifica, nulla cambia, e nulla di sostanzioso cambierà.

La Coppa Italia

La LBA annuncia il tutto esaurito per la finale di Coppa Italia e le ottime risposte del pubblico anche per le semifinali. Per chi si occupa di questo movimento quotidianamente, nulla di nuovo sotto il sole, come peraltro sottolineato in tempi non sospetti durante la fase polemica post-Supercoppa. Questo passaggio si inerisce nel solco di un ottimo lavoro avviato soprattutto nella prima edizione pesarese, e passato per le ultime Finals Scudetto. 

Pur terra di scontri polemici tra i suoi attori, soprattutto sui quotidiani, la Legabasket agisce realmente sul piano della comunicazione, coinvolgendo forze mediatiche e investendo sulle figure professionali, andando oltre le punzecchiature che la Federazione non lesina mai.

Poi tutto può e deve essere migliorato negli anni a venire, dalla presenza dei giocatori alla conferenza stampa di presentazione (non siamo per la lega dei giocatori NBA, ma neanche per quella degli allenatori europea…), ad una Supercoppa da rivisitare, ripensare, ridefinire.

Ma almeno scopriamo una cosa: gli eventi non devono per forza giocarsi nella terra di una partecipante.

La Dinamo Sassari di Piero Bucchi

Non era facile prendersi, a Sassari, l’eredità di Gianmarco Pozzecco. Non poteva esserlo per Piero Bucchi, che certamente resta uomo di palestra, più che di comunicazione. 

Tuttavia, dopo i playoff della stagione passata con lezione annessa alla Germani Brescia, ormai il passato è definitivamente alle spalle. Nel 2023 la Sardegna è diventata terra della pallacanestro più spumeggiante dello stivale.

In sei gare giocate solo una sotto i 92 punti, 110 rifilati a Pesaro prima dei 95 di ieri a Trento. Superato il caso Onuaku e il flop in BCL la squadra ha trovato un suo equilibrio con Stephens e gioca, si piace e diverte. 

L’esonero di Walter De Raffaele

Ingiustizia dello sport, Walter De Raffaele fa parlare di sé più oggi, nel giorno della sua ultima sconfitta, che nelle gloriose notti dei suoi trionfi. Capitò anche ai tempi delle finali scudetto, antagonista trionfante di narrazioni evidentemente più accattivanti come la Trento di Maurizio Buscaglia o la Sassari di Gianmarco Pozzecco.

Forse solo l’ultimo grande sorriso, la Coppa Italia del 2020 a Pesaro, ne ha celebrato appieno la grandezza. E bene ha fatto il presidente Federico Casarin, con una lettera toccante e certamente sentita, a riportare la chiesa al centro del villaggio in queste ore vergate nei loro umori dalla parola “esonero”.

Nel vespaio social, un solo punto fermo: si doveva chiudere prima. Ovvero in estate, quando dopo l’eliminazione per mano di Tortona Wdr salutava i suoi giocatori celebrando: «i migliori anni della mia carriera».

Tuttavia si può chiudere un ciclo “di campo”, ma proseguire un ciclo “tecnico”. La sostanza è nei valori condivisi. Il nucleo composto da Stone, Haynes, Bramos, Tonut, De Nicolao e Cerella permise il perfetto inserimento di molti altri. I volti di oggi, al primo passo, non sono stati in grado di iniziare un percorso in quella direzione. 

Ora Neven Spahija, a quanto pare. Esperienza, profonda conoscenza delle dinamiche dei giocatori americani, vecchio lupo nel mare delle competizioni continentali. Non si potevano cambiare tutti i giocatori, si è cambiato l’allenatore. Ma il primo obiettivo del club, oltre ai risultati, deve essere quello di ricostruire quell’atmosfera. L’atmosfera De Raffaele, ovvero LA STORIA degli anni ’10. Senza De Raffaele.