Il Punto di Sportando | Ferrari, Bragaglio e Bonetti, tre giganti. Il trionfo di ADV e Magro

Il Punto di Sportando | Ferrari, Bragaglio e Bonetti, tre giganti. Il trionfo di ADV e Magro

Chiude le Frecciarossa Final Eight 2023 di Coppa Italia a Torino, torna il Punto di Sportando, l’appuntamento di cui nessuno sentiva il bisogno

Chiude le Frecciarossa Final Eight 2023 di Coppa Italia a Torino, torna il Punto di Sportando, l’appuntamento di cui nessuno sentiva il bisogno.

E’ stata una settimana importante, finalmente positiva a tutto tondo, per il basket italiano. Siamo solo nel pieno di un percorso, e le celebrazioni qui da noi hanno sempre toni più bassi rispetto a quelli delle critiche, però non si può che apprezzare quanto fatto dalla Legabasket per far respirare pallacanestro per qualche giorno in una città come Torino. 

Non è il tempo di esultare per una conquista, ma solo per prendere atto di come questa Coppa Italia arrivi dopo un emozionante Eurobasket, prima di un altro passaggio di Italbasket sulla RAI, e incoronando una piazza che va oltre le splendide eccellenze milanesi e bolognesi.

Copertura televisiva di primo piano, attenzione dalla stampa locale e nazionale (soprattutto se con sede a Torino, ovviamente), nutrita rappresentanza dell’informazione in rete (che è, lo ricordiamo, l’unica a parlare di basket sempre e comunque), coinvolgimento di ogni fascia d’età attraverso tutte le piattaforme social. 

Una risposta al flop della Supercoppa, una prosecuzione di quanto già mostrato alle scorse Final Eight e alle LBA Finals 2022. Missione compiuta.

Ma in fondo questa deve essere, in primo luogo, la celebrazione della Germani Brescia. E’ il giusto, anzi dovuto, premio ad una società che ha segnato come pochi altri l’ultimo decennio del basket italiano, e probabilmente l’unica piazza con Brindisi a ricercare ancora un alloro che premiasse enormi sforzi.

E’ il trionfo di Mauro Ferrari e del progetto partorito e cullato da Graziella Bragaglio e Matteo Bonetti, due giganti sotto l’ombra del Cidneo. Il primo pensiero va alla loro passione, e a chi si è succeduto in questi anni, non dimenticando l’ex GM Sandro Santoro.

Una vittoria immortale che porta il nome di tutti, dal GM De Benedetto all’ufficio comunicazione, a coach Alessandro Magro ai giocatori, allo staff. Noi, per comodità, scegliamo due nomi.

Amedeo Della Valle. Da un anno e mezzo nessuno lascia il segno come lui nel basket italiano. Mvp dello scorso campionato, mvp delle Final Eight, che rappresentano il primo trofeo della storia della sua società. «Potevi essere il re di Brescia» gli scrisse Mauro Ferrari il giorno del suo addio. Amedeo lo è diventato, e anche se la Nazionale non lo considera da tempo, noi restiamo della nostra insana convinzione: talento vero, ragazzo per bene, giocatore di carattere e intelligenza. 

Meriterebbe di più? Sicuramente meritava le lacrime e la gioia di ieri sera. Del resto ci interessa poco. Quindi Alessandro Magro. E’ arrivato a Torino con sei ko in fila, ma la ribadita stima della società.

Probabilmente con Milano ne è uscito indenne senza sapere il perchè, ma da lì la squadra ha svoltato. E’ bastata una partita “felice”, ogni carta ha trovato il suo posto. La difesa, che ha invocato per mesi, è diventata marchio di fabbrica in poche ore. Brescia ha vinto perchè ha messo in campo più fisicità di chiunque altro. E nei momenti chiave non ha sbagliato una scelta.

Quando questo accade, un coach può sedersi, stappare una bottiglia di vino buono, e brindare alla bontà del suo lavoro. E al cuore dei suoi ragazzi.