Chi sorride: Serbia, Canada, Lettonia, Lituania
Impossibile non partire dalle due squadre che hanno completato il podio. La Serbia pre torneo ha fatto parlare più di se per gli assenti che per i presenti, ma atterrata nelle Filippine si è dimostrata squadra dall’elevato potenziale offensivo. La prova incolore – al di là del +16 sprecato – contro l’Italia è servita da scossone per la truppa di Pesic, compattatasi anche dopo la triste vicenda di Borisa Simanic. Gerarchie chiare (con Bogdanovic go-to-guy e leader di riferimento), tante alternative nel tiro da fuori, un Milutinov in ottima condizione (eccetto la finale con la Germania) e l’affermarsi ad alto livello di Avramovic e Dobric. Tutto unito alla sapiente regia di un Pesic che ha dissipato i dubbi addensatisi su di lui con una grandissima preparazione delle partite senza un domani, soprattutto quella col Canada.
Proprio il Canada esce col sorriso sul volto dopo il Mondiale. Il miglior risultato di sempre nella competizione al primo anno di vera competitività, con un roster che ha margini di miglioramento e ha palesato una scarsa profondità (aspetto esplorato parecchio dalla Serbia in Semifinale) e uno scollamento di qualità evidente tra i 7 NBA e gli altri 5 elementi del roster. Eccellente Mondiale per Gilgeous-Alexander e Brooks, positivo anche per Barrett e (più in difesa che in attacco) per Dort: i quattro saranno sicuri perni della squadra di Parigi. Applausi anche per coach Fernandez, che in un periodo breve dopo la nomina ha sicuramente dato ragione a chi l’ha scelto. Difficile pensare di fare molto meglio senza Murray e Wiggins (servirebbe almeno un altro lungo di livello sotto canestro, oltre alla crescita di Edey).
Quinto posto all’esordio assoluto anche per la Lettonia, altra squadra con tanti assenti importanti che ha superato le proprie aspettative. Zagars è il nome in copertina, ma l’esito del percorso iridato tra Giacarta e Manila premia un lavoro partito da lontano – dalle prequalificazioni al Mondiale – della squadra di Banchi. I lettoni sono un’altra grande storia di risultato sportivo costruito sulla base delle finestre FIBA, dopo Repubblica Ceca e Polonia nel 2019. Allora i cechi trovarono la spinta per raggiungere anche le Olimpiadi (vincendo il Preolimpico di Victoria), traguardo che di fatto per la Lettonia è stato in ballo fino alla tripla sbagliata da Bertans sulla sirena. Includendo gli assenti per infortunio la squadra di Banchi sarà da attenzionare anche al Preolimpico 2024, specialmente perché dovrebbe essere la vera mina vagante del sorteggio.
Un buon risultato l’ha raggiunto anche la Lituania, al netto della durissima sconfitta nel derby baltico per il 5° posto. La vittoria su Team USA ha cambiato i destini iridati di altre tre squadre – Stati Uniti, Serbia e Italia – ma ha anche permesso di arrivare ai Quarti con un meritato punteggio pieno. La squadra di Maksvytis ha viaggiato ad eccellenti percentuali di tiro lungo tutto il torneo, vincendo 6 partite su 8 con un mix sapiente tra emergenti e veterani, che non ha risentito più di tanto dell’assenza di Sabonis. L’ottimo ranking FIBA (che dovrebbe essere migliorato, visto il 9° posto Mondiale nel 2019) renderà i lituani quasi certamente testa di serie al sorteggio dei Preolimpici, e avversario decisamente ostico per tutti.
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