Il primo giorno di Gigi Datome: “Vedo Milano come un posto per migliorarsi e crescere”

Il primo giorno di Gigi Datome: “Vedo Milano come un posto per migliorarsi e crescere”

Il capitano azzurro ed ex Fenerbahce presentato alla stampa nella cornice dell’Armani/Teatro: “Tante le motivazioni che mi hanno portato qui”.

Il primo giorno della nuova Olimpia Milano, che ha svolto oggi il primo allenamento nella secondaria del Forum di Assago, è anche il giorno della presentazione ufficiale di Gigi Datome, che ha incontrato media e sponsor per la prima volta da giocatore biancorosso: “Sono veramente felice di essere qui. Oggi c’è stato il primo allenamento, mando un saluto ai tifosi che ci stanno guardando. Sono tante le motivazioni che mi hanno portato qui, sono felice di esserci”, queste le prime parole ufficiali del capitano azzurro.

Sulle motivazioni: Milano è cresciuta tanto, come società e ambizioni. Ho sempre avuto il desiderio di vincere qualcosa con una squadra italiana, e quello è uno degli obiettivi. Armani, l’Olimpia, Milano: rischio di andare sul retorico. Sono in una società ambiziosa, allenata da Ettore Messina, con compagni di altissimo livello con cui non vedo l’ora di giocare.

Sul periodo tra l’addio al Fenerbahce e l’arrivo a Milano: L’ho vissuto bene, volevo fare i passi giusti per lasciare un club di cui mi sono sentito una parte importante per cinque anni. Ringrazio il club che mi ha dato la possibilità di uscire, c’era bisogno di aspettare del tempo per poterlo fare bene e sono felice che sia andato tutto bene.

Su un parallelo tra il ritorno in Europa dall’NBA e questo ritorno in Italia: Dopo l’NBA ho sempre cercato condizioni per giocare ad alto livello, da protagonista, con grandi obiettivi. Ho trovato questo al Fenerbahce e penso di avere fatto la scelta giusta anche qui. Mi ritengo fortunato a vivere una situazione dove vi sono grandi obiettivi.

Sull’immagine avuta dell’Italia dall’estero in questi anni fuori dal nostro paese: Viviamo una situazione storica molto particolare, la speranza è che anche nel nostro piccolo la pallacanestro possa tornare ad allietare la gente e a farla divertire. Vedevo l’Italia come un bellissimo posto, adorato da tutti fuori più di quanto non la adoriamo noi da dentro. 

Su cosa si porta dal Fenerbahce per alzare il livello Olimpia: Ogni giocatore deve portare il suo bagaglio di esperienza. Questi cinque anni al Fener mi hanno dato un vissuto di Eurolega ad alto livello che mi porto dietro, soprattutto nell’affrontare il lavoro quotidiano. Vedo Milano come un posto per migliorare e per crescere: tanti giocatori hanno il talento e la bravura per giocare ad alti livelli, ma il vissuto a questi livelli ti aiuto. 

Sul passaggio da Obradovic a Messina e il primo nuovo contatto col coach, e su come si immagina la prossima Eurolega: Ho avuto la fortuna di conoscere già Messina per l’esperienza in Nazionale, il coach penso mi abbia preso per essere me stesso, la leadership si crea in maniera spontanea e non a tavolino. La prossima stagione? Non so cosa sarà, vediamo in campo chi si è indebolito. Spero che si inizi e che non ci si fermi più, sarà un Eurolega di altissimo livello perché dopo molti anni tanti giocatori hanno avuto il tempo per prepararsi al meglio.

Sulla preparazione nel lungo periodo di inattività: Ho avuto la possibilità di lavorare sul mio corpo come non avevo mai fatto prima d’ora, ho sfruttato l’occasione. Spero di averne dei benefici, è stata una situazione che ho cercato di affrontare cercando di prenderne il meglio. 

Sul ruolo giocato dai tifosi nella scelta dell’Olimpia: I tifosi mi hanno sempre trattato benissimo, mi ha sempre fatto molto piacere. La scelta che ho fatto è puramente tecnica, la pallacanestro ha sempre avuto la priorità. Individuando Milano come il contesto tecnico migliore per me, sono anche entrati in gioco dei valori aggiunti tra cui l’affetto ricevuto negli anni dai tifosi.

Sulla Nazionale: Manca tantissimo al Preolimpico, una vita. Se starò bene avrò il piacere di aiutare la Nazionale. Può succedere di tutto da qui a giugno, una volta finita la stagione con Milano vedrò come starò e in caso farò parte della Nazionale come ho sempre fatto.

Sulla possibilità di giocare insieme a giocatori sfidati per anni in Eurolega: Giocatori del genere ti fanno crescere già in allenamento, sono giocatori che hanno fatto la storia dell’Eurolega e mi sento fortunato a essere con loro.