La notizia è stata un fulmine a ciel sereno per il mondo NBA: Victor Wembanyama non tornerà in campo questa stagione. Gli Spurs hanno annunciato la sua indisponibilità per il resto dell’anno a causa di una trombosi venosa profonda alla spalla destra, una patologia che impone l’uso di anticoagulanti e rende impossibile la partecipazione a sport di contatto. Ma dietro il semplice comunicato ufficiale, ci sono retroscena che gettano luce sulla gestione dell’infortunio e sulle reazioni dello spogliatoio.
Come è emerso il problema?
Secondo quanto ricostruito, tutto è iniziato dopo l’All-Star Game. Al ritorno a San Antonio, il 21enne francese ha segnalato allo staff medico di sentire qualcosa di strano al braccio, una sensazione anomala che ha richiesto ulteriori accertamenti. A quel punto, il club ha deciso di sottoporlo a una serie di esami approfonditi, scoprendo la presenza di un coagulo di sangue nella spalla.
Per i medici non ci sono stati dubbi: stagione finita. La terapia prevede l’uso di farmaci anticoagulanti, una scelta che, di fatto, impedisce a Wembanyama di giocare.
La reazione degli Spurs: “Una notizia devastante”
La comunicazione ufficiale del club ha lasciato il mondo NBA sotto shock, ma ancora più forte è stata la reazione degli Spurs, che già avevano dovuto fare i conti con un’altra grave perdita in stagione: Gregg Popovich, colpito da un lieve ictus a novembre, e tuttora fuori dai giochi.
Il coach ad interim Mitch Johnson ha cercato di rassicurare tutti:
“I dottori ci hanno garantito che non c’è alcun rischio per la sua carriera. Victor tornerà al 100% il prossimo anno”.
Ma nello spogliatoio il colpo è stato durissimo. Chris Paul, veterano e leader della squadra, ha espresso tutto il suo dispiacere:
“Non è solo un pezzo fondamentale per noi. È un ragazzo che ama il gioco, che ama stare con i compagni. Sarà impossibile sostituirlo”.
La stagione da record che finisce troppo presto
Wembanyama stava vivendo un’annata storica: 24.3 punti, 11 rimbalzi, 3.8 stoppate a partita, con un dominio difensivo mai visto prima per un secondo anno. Stava per diventare il primo giocatore della storia NBA a chiudere la stagione con oltre 400 triple tentate e 170 stoppate.
Il suo stop lo esclude automaticamente dalla corsa per premi individuali come il Defensive Player of the Year, di cui era il favorito assoluto, lasciando strada aperta a Jaren Jackson Jr. dei Grizzlies.
E adesso? Il futuro degli Spurs senza Wembanyama
San Antonio era già fuori dalla corsa playoff, ma il futuro resta una grande incognita. La squadra dovrà ritrovare un’identità senza la sua stella, e la dirigenza dovrà valutare attentamente le prossime mosse in ottica ricostruzione.
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