Il diario di Melli: il timeout da tre minuti e il sandwich al pollo

L’azzurro racconta su Instagram un gustoso retroscena della sua stagione NBA.

Nella nuova puntata del suo “Diario di Nik”, Nicolò Melli parla del timeout da tre minuti: “odiatissimo” da chi guarda le partite in tv ma amatissimo dagli spettatori presenti al palazzo.

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TRE MINUTI DI SHOW: IL TIME OUT Partita a Sacramento. Punteggio tirato. Timeout. Buio totale. Sul maxi schermo viene annunciato che ciascun tifoso ha vinto un sandwich al pollo. Tripudio generale. Io sono divertito e allibito allo stesso tempo. Non avevo mai visto nulla di simile in una partita, figurarsi per un panino da fast food. Ho scoperto, però, che qui è la regola. Mentre tiriamo fiato, infatti, intorno a noi succede di tutto: acrobati che schiacciano, dance contest, pizze che scendono sul pubblico col paracadute, gare ed esibizioni di ogni tipo, comprese gruppi di ballo di mezza età. E’ un’esplosione di contagiosa euforia, che cambia l’atmosfera nelle arene e coinvolge tutti, atleti compresi. Succede perché il time out non è un semplice minuto di sospensione: qui esiste una versione lunga, che dura circa 3 minuti, odiatissima dal pubblico della tv perché imbottita di spot, amatissima dai tifosi nei palasport perché offre loro la possibilità di assistere a uno show e soprattutto di diventarne protagonisti. Raccogliendo i premi più disparati, dal semplice gadget al denaro. E’ uno spettacolo nello spettacolo, dove nulla è lasciato al caso e dove ogni intrattenimento è ‘benedetto’ dallo sponsor. Per far felici i tifosi, ogni club si inventa di tutto: dalla sfida fra chi beve più velocemente un frappè a quella fra chi mangia più in fretta un hamburger. Dalla gara fra bimbi vestiti di nastro adesivo che si rotolano sulle banconote per raccoglierne il più possibile fino al tiro da metà campo che vale migliaia di dollari. Se i giocatori buttano un occhio a tutto ciò è perché, nei primi due minuti di ogni time out, il coach resta con gli assistenti a confrontarsi su strategie e cambi. Nell’attesa ci si diverte con i giochi che appaiono sul tabellone, come i quiz per bambini. O come la corsa fra tre auto, dove bisogna indovinare quale vincerà. E anche noi, come Jordan con Pippen, “scommettiamo” su chi taglierà prima il traguardo. Poi, finalmente, arriva il coach, ci dice chi entra e chi esce, disegna lo schema e si rientra in campo, cercando di ritrovare la concentrazione per vincere la partita. #ildiariodinik

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