Il Corriere di Bologna: La latitanza di una società in cui non c’è la dirigenza

Il Corriere di Bologna: La latitanza di una società in cui non c’è la dirigenza

Daniele Labanti firma sul Corriere di Bologna un editoriale dal titolo: «La latitanza di una società in cui non c’è la dirigenza». Si parla di Fortitudo Bologna

Daniele Labanti firma sul Corriere di Bologna un editoriale dal titolo: «La latitanza di una società in cui non c’è la dirigenza». Si parla di Fortitudo Bologna. Ecco alcuni passaggi.

Ma chi decide? Chi comanda, in Fortitudo? Chi si prende la responsabilità di una stagione avviata a velocità folle verso la retrocessione? Il presidente Christian Pavani è silente da settimane, ammesso che abbia in mano il timone della nave.

Marco Carraretto svolge un ruolo indecifrabile, in tutta onestà nessuno crede che sia investito di poteri operativi sulla parte tecnica. C’è anche Roberto Breveglieri con mansioni che vanno oltre il settore giovanile. Il consigliere Gianluca Muratori è una riga dell’organigramma. Quindi chi ha mandato via Sacchetti?

La stessa persona che ha cacciato Antimo Martino, il miglior allenatore emergente del Paese, senza spiegarne i motivi? La scelta di Meo, ct azzurro, ammantato dell’aura di virtussicida che piaceva molto ai detrattori di Martino dopo il -34 nel derby di Natale, aveva illuso che bastasse prendere dei “nomi” – in campo e in panchina – per condurre una stagione di vertice. Alzate le aspettative, occorreva poi tradurle sul campo.