IBSA Next Gen 2023/24 – Meet The Youngest: Stefano Saccoccia e Moussa Bamba

Il duo è in forza nell’Under 19 della Generazione Vincente Napoli Basket sotto l’occhio attento di coach Lamberti e del loro presidente Grassi che seguono attenti la compagine biancoazzurra

Prendete due giovani cestisti che provengono da poli opposti del mondo (Italia – Mali) e geolocalizzateli nella città dei grandi campioni dello sport: Napoli. Aggiungere la cazzimma che caratterizza il popolo campano, una buona dose di agonismo e spirito di squadra ed il gioco è fatto.

(via LBA)

Stefano Saccoccia e Moussa Bamba, sono i nuovi protagonisti della rubrica targata LBA, IBSA Next Gen Cup – Meet The Youngest. Il duo è in forza nell’Under 19 della Generazione Vincente Napoli Basket sotto l’occhio attento di coach Lamberti e del loro presidente Grassi che seguono attenti la compagine biancoazzurra. I campani lo scorso dicembre si sono qualificati quarti nel Girone A conquistando per la prima volta il pass per la Fase Finale della IBSA Next Gen Cup e si contenderanno il titolo contro le altre sette qualificate sul parquet del T Quotidiano Arena dal 22 al 24 febbraio a Trento.

Stefano Saccoccia, classe 2006 originario di Latina è un leone dentro e fuori dal campo, durante tutta l’intervista è stato la spalla del suo compagno regalando anche qualche risata: “Il torneo della IBSA Next Gen Cup è una competizione di altissimo livello, qui trovi tutti i migliori giovani della prima squadra. Siamo partiti bene peraltro contro una squadra che la scorsa edizione ha vinto il trofeo (Pesaro, ndr) e vincere contro di loro è stata una bella sorpresa, noi abbiamo buttato il cuore in campo ed abbiamo portato a casa il risultato. Da lì in avanti poi siamo stati bravi a concretizzare le opportunità e a raggiungere una super qualificazione alla Fase Finale”.

Cazzimma e tanta voglia di vincere scorre nelle vene anche dell’altra metà di questo inossidabile duo: Moussa Bamba, classe 2005 è un gigante buono dagli occhi grandi che raccontano la sua passione per la pallacanestro, ma soprattutto del suo paese: il Mali.

“La mia passione per il basket arriva dagli amici perché tra di loro ero il più alto e tutti mi spronavano a giocare perché dicevano che la pallacanestro mi avrebbe portato lontano. Io non conoscevo niente di questo sport, ma appena ho toccato la palla ed ho iniziato a giocare è stato subito amore. Sono fortunato perché ho la doppia cittadinanza, Mali e Costa D’Avorio quindi dovrò scegliere con quale Nazionale giocare e sarà una bella sfida”.

Le carriere del duo partenopee sono all’inizio del loro percorso, ma ben indirizzate sulla rampa di lancio verso il futuro. Stefano e Moussa hanno una grande fortuna: allenarsi con la prima squadra. I due sono aggregati nella squadra maggiore che si sta preparando alla Frecciarossa Final Eight dei “grandi” che si terrà a Torino dal 14 al 18 febbraio. Quando si ha l’occasione di stare con i più esperti bisogna osservare fino allo sfinimento e farsi trovare pronti alla chiamata del coach quando si presentano delle difficoltà.

“Prima del basket – afferma Stefano (che ha chiuso una stellare fase a gironi di Next Gen Cup viaggiando a 23.2 punti, 6.6 rimbalzi e 4.8 assist) – giocavo a calcio e l’ho fatto fino a 7 anni, ma complice mio zio che praticava pallacanestro e mi faceva guardare le partite, così ho deciso di iniziare anche io a giocare avventurandomi in questo nuovo sport. Nel mio percorso ho trovato tanti allenatori che ancora oggi sono importanti per me e questo mi ha aiutato a continuare arrivando fino a qui. Allenarmi con la prima squadra è una fortuna non da poco perché ogni volta ti trovi a confrontarti con professionisti che hanno giocato anche oltreoceano e si matura tanta esperienza che puoi riportare anche nel tuo gioco nelle giovanili insegnando qualcosa ai tuoi compagni più piccoli. Dai grandi osservo il loro atteggiamento e come “deve” comportarsi un giocatore, cosa fare, cosa non fare e questo aiuta a formarsi”.

“Sono d’accordo anche io – conferma Moussa – stare tra i grandi regala un’importante vantaggio perché loro, come ha detto Stefano, hanno giocato non solo in questo campionato, ma anche all’estero e la loro esperienza ti insegna dove puoi migliorare analizzando gli errori che in futuro potrebbero penalizzarti. In Serie A mi trovo davanti tutti giocatori con caratteristiche differenti e da ognuno cerco di imparare. Sono fortunato perché in questa avventura non sono solo, con me c’è Stefano e da lui imparo tanto. Tra le sue caratteristiche apprezzo la rapidità, penso sia un giocatore atletico e veloce, mi piace molto”.

L’opportunità di scendere sul parquet della Serie A è arrivata per entrambi: Stefano ha inaugurato il nuovo anno scendendo in campo contro la Carpegna Prosciutto Pesaro il 14 gennaio mettendo a referto 2 punti e un rimbalzo, risultato del duro lavoro fatto dietro le quinte (anche nei prepartita) aspettando il momento giusto: “Inizio con il lavoro fisico insieme al preparatore tra esercizi con l’elastico e di riscaldamento, prendo confidenza con la palla continuando con il ball handing ed infine provo dei movimenti simulando il momento partita. Prendo tanto spunto anche dagli avversari e se avessi l’opportunità di una sfida 1vs1 sceglierei Alessandro Pajola perché è un grandissimo difensore, ma se potessi sfiderei anche il mio compagno a Napoli: Jacob Pullen penso ci sarebbe da divertirsi, mi piace il suo gioco”. Per Moussa, invece, non ci sono dubbi su chi sia la sua ispirazione: “Ho tanti giocatori preferiti ma se dovessi scegliere il mio prediletto è Kawhi Leonard, perché adoro la sua aggressività dentro al campo”.

Insomma, l’ottima annata della Generazione Vincente a tutto tondo si vede anche dalla qualità e dall’attenzione del club anche nei confronti del settore giovanile, il quale inizia a regalare sempre più soddisfazioni ad una società con ambizioni sempre più alte. Stefano e Moussa, dopo che avranno seguito a stretto contatto i compagni senior alla Coppa Italia di Torino, nel capoluogo trentino saranno loro gli scudieri che proveranno già dai quarti di finale a sorprendere i padroni di casa della Dolomiti Energia. Gli opposti sul parquet si attraggono e la complementarità di questo asse play-pivot può veramente essere uno dei fattori decisivi. Fuori dal campo hanno già dimostrato di avere un ottimo rapporto, sul parquet quale ulteriore migliore occasione come quella della Fase finale della IBSA Next Gen Cup, in cui Napoli può essere la mina vagante di queste partite ad eliminazione diretta?