I trasferimenti più costosi nella storia del basket

Foto Ciamillo
Foto Ciamillo

Il basket, in particolare, ha visto negli ultimi decenni dei trasferimenti piuttosto costosi, molti dei quali coinvolgono proprio squadre e giocatori italiani

Quando si parla di trasferimenti di atleti da una squadra a un’altra per cifre esorbitanti, si pensa solitamente al calcio. In effetti, anche prendendo in considerazione soltanto l’Italia, il calciomercato ha un giro di centinaia di milioni di euro ogni anno. Anche gli altri sport però non scherzano: il basket, in particolare, ha visto negli ultimi decenni dei trasferimenti piuttosto costosi, molti dei quali coinvolgono proprio squadre e giocatori italiani.

1. Dino Radja

Nel 1997, all’età di 30 anni, il cestista croato Dino Radja è passato dai Boston Celtics alla squadra greca Panathinaikos per circa 8,5 milioni di euro. Dopo quattro stagioni nei Celtics, Radja sarebbe dovuto passare ai Philadelphia 76ers, ma il trasferimento non andò a buon fine a causa di alcuni problemi fisici a un ginocchio. Radja decise quindi di lasciare l’NBA e tornare a giocare in Europa, dove aveva iniziato, tra le fila del Panathinaikos.

Nei due anni passati ad Atene ha accompagnato la sua squadra alla vittoria di due campionati, per poi ritornare a giocare in Croazia nello Zadar.

2. Stefano Rusconi

Nel 1991, Stefano Rusconi, allora ventitreenne, è passato dalla Pallacanestro Varese alla Benetton Treviso, squadra in cui aveva militato fin dagli esordi. Per circa 7,6 milioni di euro, la squadra trevigiana riuscì quindi ad accaparrarsi uno dei migliori giocatori del tempo, corteggiato anche da diverse squadre dell’NBA. 

Insieme alla Benetton Treviso ha vinto uno scudetto, 3 Coppe Italia e 1 Coppa delle Coppe.

3. Andrea Niccolai

Sempre nel 1991, Andrea Niccolai è passato dal Montecatini Sporting Club alla Virtus Roma per circa 6 milioni di euro. Dopo aver esordito a 17 anni nella squadra della sua città natale, Montecatini Terme, e averla accompagnata fino alla promozione in Serie A1, venne ceduto alla Virtus Roma per quello che, al tempo, fu il trasferimento più caro della storia del basket italiano.

Durante gli anni romani non è però riuscito a mettere le mani su nessun trofeo importante, nonostante la squadra contasse tra le proprie fila campioni del calibro di Dino Radja, Ricky Mahorn e Alessandro Fantozzi.

4. Carlton Myers

Uno dei più famosi cestisti italiani, Carlton Myers, è stato al centro di uno dei trasferimenti più costosi della storia del basket. Nel 1995, infatti, è passato dal Basket Rimini, squadra in cui fece il suo esordio, alla Fortitudo Bologna per circa 4,5 milioni di euro. 

Per sei anni ha militato quindi nella squadra bolognese, di cui divenne capitano e idolo dei tifosi. Nonostante le sue prodezze, però, la squadra dovette attendere il 2000 per il primo scudetto della sua storia.

5. Riccardo Pittis

Nel 1993, Riccardo Pittis passò dall’Olimpia Milano, squadra in cui militò per 9 anni dall’inizio della sua carriera, alla Benetton Treviso, alla quale fu legato per 11 anni fino al suo ritiro dallo sport professionistico. Il trasferimento costò circa 4,5 milioni di euro.

Pittis è considerato uno dei più grandi giocatori di pallacanestro italiani, ed è riconosciuto anche a livello europeo. Ha infatti partecipato a molte competizioni internazionali tra le fila della squadra nazionale italiana.

Come seguire il basket

La pallacanestro è uno sport che non gode di grande popolarità in Italia, ma i cui tifosi sono dei veri appassionati. Per poter seguire le partite è però spesso necessario abbonarsi a servizi specifici o fare affidamento su società che trasmettono le partite online. Grazie a Internet è possibile seguire non soltanto il campionato italiano ma anche quelli stranieri, come l’NBA, e le varie competizioni europee e internazionali.

Bisogna però fare attenzione al servizio di streaming che si decide di utilizzare: alcuni possono infatti nascondere delle insidie. Nella migliore delle ipotesi, l’unico problema che si pone è quello delle eccessive pubblicità; nella peggiore, però, si potrebbe essere vittima di qualche attacco informatico se si dovesse inavvertitamente scaricare un virus o un malware. Per questo motivo è importante usare una VPN quando ci si affida a siti di streaming per seguire le partite della propria squadra: una VPN permette infatti di riconoscere ed evitare gli attacchi informatici, in modo da proteggere la propria privacy.

Un altro valido motivo per usare una VPN è la possibilità di accedere a contenuti bloccati nel paese in cui ci si trova. A volte, infatti, certi servizi di streaming offrono la visione delle partite soltanto in alcuni paesi: con una VPN si può fingere di trovarsi in uno dei paesi autorizzati e avere così accesso a tutte le competizioni a cui si è interessati.

L’importante è fare attenzione nella scelta della VPN: il modo migliore per scegliere quella giusta è di scaricare una VPN gratis per provarne le funzionalità prima di affidarsi completamente ad essa.