I 76ers hanno provato senza successo a ricucire il rapporto con Ben Simmons

La situazione rimane a un punto morto, il giocatore rischierebbe delle multe sempre più salate nel caso in cui decidesse davvero di non presentarsi al training camp senza il permesso della società.

Espn ripercorre le varie fasi della movimentata offseason di Ben Simmons e dei Philadelphia 76ers.

Dall’ormai famosa schiacciata praticamente rifiutata dal giocatore australiano in gara 7 contro gli Hawks, un simbolo del cedimento psicologico dell’ex LSU negli ultimi playoff. Azione poi ricordata da Joel Embiid nel post-partita come il momento cruciale della sfida.

Le parti subito dopo l’eliminazione dai playoff erano concordi sul fatto che una cessione del giocatore sarebbe stata la cosa migliore per tutti, ma Daryl Morey ha lasciato passare Draft e Free Agency senza abbassare le sue esose richieste, finendo per stroncare sul nascere qualsiasi trattativa.

L’incontro a Los Angeles tra l’owner Joshua Harris e Simmons con il suo agente Rich Paul non ha prodotto i risultati sperati, almeno per quanto riguarda i 76ers.

Infatti, la società sperava di convincere l’australiano ad iniziare ‘sulla stesso linea d’onda’ la stagione, almeno per far lievitare il suo valore sul mercato, ma il giocatore avrebbe risposto addirittura con la minaccia di non presentarsi al training camp in caso di mancata cessione.

Simmons avrebbe detto al team che non tocca a lui rivalutare il suo valore in ottica di una trade, e che i Sixers dovrebbero eseguire il miglior scambio possibile il prima possibile…

La situazione rimane a un punto morto, il giocatore rischierebbe delle multe sempre più salate nel caso in cui decidesse davvero di non presentarsi al training camp senza il permesso della società.

Probabilmente le parti eviteranno uno scontro così aspro, ma la soluzione del rebus non sembra vicina.