Gianmarco Pozzecco: Nel 1999 tifai contro l’Italia, e non mi vergogno a dirlo

Come al solito mai banale Gianmarco Pozzecco: Sono un fifone e questo virus mi terrorizza, non vado a fare nemmeno la spesa

Come al solito mai banale Gianmarco Pozzecco, coach del Banco di Sardegna Sassari , intervenuto a Sky Sport 24.

SUL CORONAVIRUS

«Sono un fifone e questo virus mi terrorizza, non vado a fare nemmeno la spesa. Se dovessi prendere il coronavirus, vista la mia età, rischierei di non farcela».

SUL SUO QUOTIDIANO

«Questa situazione non mi pesa. Sto a casa, mi sveglio presto la mattina e faccio talmente tante cose che la giornata passa anche troppo in fretta. Non vivo la noia, ho mille cose da fare e sto iniziando a programmare la prossima stagione. Questo virus ci insegna tante cose: siamo sempre focalizzati su quello che accadrà, sul futuro ed è giusto cosi, ma io penso che sia anche molto importante vivere bene il presente, nel mio caso specifico la professione di allenatore e il rapporto quotidiano con i giocatori»

SU UN POSSIBILE RITORNO A TRIESTE

«Non mi passa per la testa, non ho voglia di tornare a vivere con mamma e papà, altrimenti non mi fanno uscire dopo cena. Preferisco fare il cretino in giro per il mondo»

SULLA NAZIONALE CAMPIONE D’EUROPA

«Nel 1999 fui fatto fuori per divergenze con Tanjevic, lui fu molto sincero dicendomi di volermi come terzo play ma io volevo giocare da protagonista. Feci il tifo contro e non mi vergogno a dirlo. Sono sincero e spiego la mia posizione: è stata una bella sofferenza per me e nel momento in cui vieni messo da parte è davvero complicato e difficile fare il tifo per quella che sentivi come la tua squadra. Sfido chiunque abbia vissuto un’esperienza del genere a dichiarare il contrario. Anche nel 2003 venni cacciato dall’Europeo pochi giorni prima dell’inizio ma ho capito la lezione e grazie a quella esclusione ho avuto la forza di arrivare a giocare una finale olimpica. Ho vissute esperienze negative ma sono fatto cos»