Germani Brescia, Bragaglio: “A Torino aspettative più elevate, ma quanto costruito finora resta”

Germani Brescia, Bragaglio: “A Torino aspettative più elevate, ma quanto costruito finora resta”

Le dichiarazioni di Graziella Bragaglio, presidentessa della Germani Brescia, a Basket Time 2.0.

Ospite a “Basket Time 2.0”, Graziella Bragaglio presidentessa della Germani Pallacanestro Brescia, ha parlato dell’amara sconfitta in Final Eight di Coppa Italia con Napoli e delle prospettive future della Germani. Di seguito le sue dichiarazioni.

Un commento sulle Frecciarossa Final Eight di Coppa Italia

“Innanzitutto dobbiamo ricordarci che lì ci siamo arrivati e non era scontato, forse ci siamo presentati con delle aspettative un po’ elevate, convinti delle nostre risorse, forse questa sicurezza ha fatto sì che avessimo meno energia, abbiamo anche trovato un avversario che aveva grinta e voglia di portare a casa il risultato, certo è che saremmo stati nella storia a portare a casa un’altra coppa, non è questa sconfitta che demolisce tutto quello costruito fino ad oggi”.

Sulla lettera di Mauro Ferrari

“Direi che la sconfitta ha lasciato amarezza quella sera di San Faustino, tristezza non solo per la sconfitta, ma come la squadra ha affrontato la partita, alla fine critiche dei tifosi non ce ne sono state, ma penso che sia più amarezza anche perché le aspettative erano alte, il messaggio di Mauro è di stare attorno alla squadra e cercare di ripartire dal tetto della classifica del campionato”.

Petrucelli in Nazionale

“Si, già quest’estate era stato contattato, ma una serie di eventi l’hanno condotto a fare delle scelte diverse, noi naturalmente siamo felicissimi per questa convocazione da una parte, dall’altra meno contenti perché John è un giocatore che dà l’anima e tutto se stesso e noi dovremo giocare la prossima partita a Pesaro che non sarà così semplice perché loro sono una squadra che ha la necessità di fare dei punti, speriamo sia utilizzato in nazionale in modo congruo”.

Sull’atteggiamento della Germani Brescia

“E’ una squadra umile, che conosce le proprie potenzialità, non dà a vedere nessuna arroganza, sono lavoratori, un bellissimo gruppo che sta bene insieme e lavora bene insieme, ascolta le considerazioni del coach Magro e non è sempre facile quando hai dei campioni di un certo livello tipo Christon. Fa parte di un sistema come le api lavoratrici”.

La soddisfazione più grande

“Sicuramente la vittoria del campionato (A Dilettanti e A2, ndr) rimarrà scolpita nella storia, nel cuore e nelle immagini, è stata un’impresa unica, con tutte le fatiche per arrivare lì”.

La sua passione per la pallacanestro

“E’ stato mio marito Matteo Bonetti a trasmettermela, io ho sposato lui ed insieme la pallacanestro. Quando la conducevamo insieme era difficile, magari io tiravo da una parte e lui dall’altra, io pensavo ai numeri e lui alla parte emotiva, però questo sistema insieme ci ha fatto arrivare qua”.

Un’ultima soddisfazione ad eccezione dello Scudetto

“La parte più bella di fare un’impresa sportiva è quello che si trasmette agli altri, quindi dare agli altri è la parte più importante, la gioia di vedere i tifosi che ti seguono ovunque e il legame che si crea”

Sulla sua eredità e sul futuro della Germani Brescia

“La vita non è eterna, c’è un inizio e una fine, l’anno scorso mi è stato dato il premio della “brescianità”, ora ho ricevuto un’email e riceverò un premio “donna” nel mondo dello sport, tutto questo mi dà tantissima soddisfazione, penso che lascio e lascerò qualcosa. Il passaggio forse più importante è stato quando nel 2020 abbiamo ceduto la maggioranza della società a Mauro Ferrari, potevamo essere egoisti ed andare avanti noi, ad un certo punto però uno deve capire anche cosa può fare e non fare, quando tu cresci un figlio ad un certo punto devi lasciarlo anche andare, con tanto dolore, tu hai creato qualcosa e la cedi, ma per la continuità del progetto era giusto farlo”.