Alessandro Gentile ha discusso di diversi argomenti in una intervista con La Gazzetta dello Sport.
Sul COVID.
“(E’ stata dura) sia dal punto di vista fisico che psicologico. Il virus mi ha insegnato che la vita può essere molto fragile e quindi bisogna
dare il giusto peso alle cose. Mi godo ciò che prima davo per scontato. A volte mi arrabbiavo per delle fesserie, non è più cosi. Vivo la vita con serenità e gratitudine, sono una persona fortunata. E vaccinata. La tutela della salute è al primo posto”
Varese.
“Ha subito manifestato un grande interesse, coach Vertemati e il g.m. Conti sono venuti a parlarmi di persona. Mi è bastato un giorno per decidere. a. Parliamo di un club con una storia incredibile alle spalle. A noi piacerebbe riportare l’entusiasmo che c’era ai tempi in cui il Poz giocava. Restiamo con i piedi per terra, ma siamo anche consapevoli di quanto, questa piazza, meriti una squadra di alto livello. Finora ho visto una squadra che si allena intensamente, giovane e fisica, equilibrata e umile. Milano e Virtus Bologna, per potenziale e investimenti, fanno un campionato a parte, poi tutto può succedere”
La Nazionale.
“Dopo il Covid non ho ricevuto alcuna telefonata, non dico certo per una convocazione, ma solo per sapere come stavo. Ho vestito per tanti anni la maglia azzurra e ci sono rimasto male. Sono felice per la grande estate vissuta dall’Italia, ma per ora non voglio fare parte del gruppo. La Nazionale non è un obiettivo”.
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