Garbajosa: Obiettivi spingere il basket femminile, il 3×3 ed i paesi piccoli

Garbajosa: Obiettivi spingere il basket femminile, il 3×3 ed i paesi piccoli

Le parole del presidente di FIBA Europe: Naturalizzazioni? È molto difficile uniformare con 50 paesi e 50 norme diverse sulla cittadinanza. La regola che solo un naturalizzato possa giocare è l’unico modo per tenere tutto sotto controllo.

Jorge Garbajosa, presidente di FIBA Europe, ha rilasciato una intervista a Piero Guerrini di Tuttosport.

Questo un estratto.

Garbajosa è stato per sette anni presidente della federazione spagnola di pallacanestro.

“I miei obiettivi ora sono spingere tanto il basket femminile, il 3×3, i paesi piccoli. Cominciamo a supportarli per 4 anni con milioni di euro perché i paesi piccoli non hanno risorse tali per svilupparsi” ha detto Garbajosa.

“Poi dobbiamo avere più donne manager, sviluppare qualità in ogni settore. Viaggerò un anno in tutta Europa, per spiegare, convincere, meglio: coinvolgere” ha aggiunto l’ex NBA.

“Il dialogo tra EuroLeague e FIBA è un primo passo. Come in una maratona bisogna cominciare. Per FIBA Europe è fondamentale non avere più sovrapposizione di partite. Resta tantissimo da fare. Dobbiamo avere la voglia di riordinare il basket in Europa. Abbiamo un anno o due per raggiungere un accordo, non sarà facile ma essere seduti allo stesso tavolo è fondamentale” ha continuato Garbajosa.

“Dobbiamo rimettere i giocatori al centro. Non possiamo permetterci che Rudy Fernandez giochi 95 partite tra campionato, coppe, supercoppe e quant’altro. Dobbiamo salvaguardare la salute e non pensare che un protagonista possa esserci sempre o che sia al massimo. Significa salvaguardare lo show”.

“Naturalizzazioni? È molto difficile uniformare con 50 paesi e 50 norme diverse sulla cittadinanza. La regola che solo un naturalizzato possa giocare è l’unico modo per tenere tutto sotto controllo. Ormai tutti si muovono così. Solo uno sarà in nazionale. Per il resto il mondo è cambiato e se il mondo cambia bisogna riflettere, studiare, capire se la norma che abbiamo è corretta o se possiamo essere ancora più giusti”.