Torna il Punto di Sportando su LBA Serie A UnipolSai, e il pensiero va ovviamente alle Frecciarossa Final Eight andate in scena (si fa per dire visti i risultati) sino a ieri sera. Ecco le nostre pagelle.
Voto 10
Olimpia Milano
Ha preso a “schiaffi” tre avversarie concedendo 8’ sui 120’ disputati. Ovvero lo 0-4 d’avvio con Reggio Emilia e l’8-20 con Venezia. Per il resto è stato dominio, assoluto, come mai in passato: le avversarie sono nello sconforto più totale.
Voto 9
Gigi Datome
Mvp della competizione. Piazza i 6 punti della riscossa con Venezia, ed è miglior marcatore dell’ultimo atto. Dopo i titoli individuali in Turchia, è il secondo in Italia dopo l’mvp con la Virtus Roma.
Voto 8
Ettore Messina
Come le Coppe Italia in carriera. Assolo nell’evento casalingo e secondo trofeo su due stagionali disponibili. La sensazione è che il meglio debba ancora arrivare.
Voto 7
Jasmin Repesa
Porta Pesaro in finale arrivando ad otto vittorie consecutive in Coppa Italia. Meglio di lui solo il Simone Pianigiani di Siena, che tuttavia con Milano uscì due volte al primo turno. Un vero capolavoro la sua zona con Sassari e Brindisi. Varrebbe ben più del sette.
Voto 6
Happy Casa Brindisi
Soffre oltremodo il secondo confronto in due giorni, ma senza Harrison, e con un Willis a mezzo servizio, arriva fino alla palla della vittoria. Visconti la gestisce male, ma il ragazzo ha avuto coraggio. Di questi tempi, un valore.
Voto 5
Umana Reyer Venezia
La prestazione con la Virtus Bologna è piena, rotonda, così aderente al recente passato. La caduta con Milano è al contrario eccessivamente repentina. Le vittorie in fila sono dato di fatto, ma rispetto ad un anno fa il percorso di maturazione del gruppo non è ancora completo. Quel che piace di più resta la faccia di Tonut.
Allianz Trieste
Ha ragione Dalmasson. La sua Trieste si è presentata al Forum senza spensieratezza. Sentendo il peso di una Coppa che avrebbe dovuto essere solo occasione. Ma senza Grazulis, e con quel Peric, diventa dura anche col sorriso.
Voto 4
Segafredo Virtus Bologna
Perdere con Venezia non è un reato, essere arrivati con una classifica non all’altezza sì, aver pagato le stesse colpe di un anno fa anche di più. La Virtus si è presentata al Forum terrorizzata dalla Reyer, perdendosi in un’infinita ricorsa dove avrebbe invece potuto comandare.
L’assenza di Marco Belinelli è alibi, ci mancherebbe, ma in Italia il problema è reale ed evidente. La Virtus di quest’anno ricorda, nelle incertezze, la Milano della passata stagione.
Voto 3
Banco di Sardegna Sassari
La squadra di Gianmarco Pozzecco si è presentata a queste Final Eight con un’autostrada sgombra davanti a sè sino alla finale. Eppure, al primo casello, si è ritrovata a tasche vuote. La tripla di Stefano Gentile resta la giocata più esaltante della competizione, ma la Dinamo ha smarrito la sua proverbiale cattiveria e faccia tosta.
Voto 2
Unahotels Reggio Emilia
Le successive due gare di Milano hanno rivelato come un -28 fosse poco insultante, tuttavia le vicende della squadra di Antimo Martino hanno pochi precedenti nella storia recente. Blums, Sutton, Bostic, addirittura Elegar… tanti, troppi casi, per una polveriera deflagrata e una nuova identità di squadra da costruire. E una classifica preoccupante.
Voto 1
Gianmarco Pozzecco
Gestisce bene i nervi in una gara che sale di tensione minuto dopo minuto, poi esplode e racconta di averlo fatto di proposito. Il lavoro del Poz resta sotto gli occhi di tutti, soprattutto nella crescita costante delle sue Dinamo in queste tre stagioni di lavoro. Ma un allenatore deve essere certezza e bastone di un team, non variabile emozionale.
PS. Complimenti a Legabasket per l’impeccabile organizzazione.
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