Frecciarossa Final Eight 2024 | Il commento di Sportando sulla seconda giornata

Frecciarossa Final Eight 2024 | Il commento di Sportando sulla seconda giornata

Lo avevamo detto, la seconda serata poteva portare sorprese. Ma il giovedì della Inalpi Arena è andato oltre ogni aspettativa

Lo avevamo detto, la seconda serata poteva portare sorprese. E’ vero, Brescia e Virtus avevano costruito, nel corso della stagione, maggiori certezze rispetto a Olimpia e Reyer.

Tuttavia, Napoli e Reggiana avevano dimostrato di poter valere un’impresa. Più della Trento “in crisi” di oggi o di una Pistoia con Jordon Varnado a mezzo servizio.

Ma il giovedì sera della Inalpi Arena è andato oltre ogni aspettativa.

Reggiana, da Faye a Galloway

In campionato ci era voluto Kevin Hervey per disegnare l’impresa. Questa volta, Dimitris Priftis (ex Unics, una vera dannazione per la Vu Nera), è andato da Mouhammed Faye e Langston Galloway. Il primo ha segnato i dieci punti inaugurali della squadra chiude con un 16+6 che certamente non renderà scontato l’inserimento di Tarik Black nel roster.

Il secondo gioca una ripresa da urlo firmando le giocate decisive nel finale. Ma c’è anche il 41-36 a rimbalzo, senza dimenticare i 12 recuperi contro una squadra di EuroLeague.

E’ in fondo una vittoria di squadra, di chi concede 72 punti, manda otto giocatori a referto e ottiene molto dalla panchina. 

Virtus Bologna, il dolore di Massimo Zanetti

La Virtus è stanca. Gioca una partita intermittente, luce accesa e luce spenta, per poi diventare frenetica nel finale. Ecco perchè fanno uno strano effetto le parole di Luca Banchi nel dopogara.

“Mancanza di umiltà”. “Abbiamo una squadra ampia, con rotazioni di giocatori che ci devono permettere di essere competitivi su ogni fronte in ogni momento e questi sono momenti particolari di stagione”.

Non è una critica, solo un’osservazione, la nostra. Banchi ha saputo accendere la fame di un gruppo che lo segue, e lo seguirà, senza condizioni. Quindi non siamo qui a fare lezioni a nessuno.

Bastava vedere la partecipazione di capitan Belinelli dalla panchina per comprendere come la squadra sentisse l’evento. Ma se Hackett chiude con 0 punti e 1 assist, Cordinier con 2 punti, Dobric con 0, quella che emerge è una squadra che “non ne aveva”. Che ha faticato ad affrontare l’impossibilità di scappare dopo il primo tempo.

Sono pause che appartengono ad una stagione, e che purtroppo per la “Vu” si palesano nell’evento più sentito da Massimo Zanetti. Evidentemente, per ora, non è cosa. Ora c’è il tempo per ricaricare un po’ le batterie. 

GeVi Napoli, la vittoria di una città

Il colpo d’occhio azzurro, a Torino, ci lascia senza fiato. La Inalpi Arena che diventa PalaBarbuto, pur nel rispetto dell’enorme curva bresciana.

Napoli in questa stagione aveva già dimostrato di poter vivere momenti magici. Dopo una certa attesa, il tutto si è ri-palesato contro una Brescia che, nel frattempo, era diventata favorita numero uno per la Coppa.

Vittoria di squadra, come sottolinea Milicic, d’altronde quando hai gente come Pullen, Ennis, Brown e Skolowski sulla partita secca sei sempre un pericolo. Poi, nel finale, spunta anche Zubcic, arrivato a 0/9 dall’arco prima di insaccare l’ultimo tentativo.

La Gevi non ha vinto incanalando la partita sui suoi ritmi. Ha semplicemente messo più durezza.

Germani Brescia, l’esame più grande è adesso

In fondo, lo dice anche Alessandro Magro. E’ questo il momento per comprendere la grandezza di questa squadra. Serve resettare e ripartire.

Con Napoli sono mancati i leader. In primo luogo Della Valle e Massinburg. La palla, però, semplicemente non è entrata.

Come ci ha detto un collega molto più esperto di noi nelle “cose bresciane”, in realtà la sfida della stagione resta un’altra. Ovvero difendere il primato in classifica.

Sarà difficile, perchè l’Olimpia ha ripreso a correre e la Virtus è lì, vicinissima. Tuttavia la Coppa Italia è già in bacheca, prendersi la testa di serie numero 1 significherebbe storia. E una grande occasione. La finale scudetto.