Ieri, al Mediolanum Forum d’Assago, solo 2.000 spettatori per Olimpia Milano-Alba Berlino. Ben al di sotto dei limiti imposti dal Governo.
Così Ettore Messina sul tema: «Ormai sono quasi due anni dall’inizio della pandemia e tutto l’anno scorso abbiamo giocato a porte chiuse. Adesso giochiamo con poco pubblico, un po’ per la preoccupazione dei contagi, un po’ perché la gente lavora e un po’ per la capienza ridotta. Mi sembra di capire che manchi alla squadra andare in campo con un ambiente quasi pieno, ma ce ne facciamo una ragione».
Il problema è generale. Nel calcio, dove si è arrivati all’autoimposizione di massimo 5.000 spettatori, nell’ultima giornata di Serie A a Venezia, Reggio Emilia, Genova e Salerno si è rimasti ben sotto il tetto.
In Serie B sarebbe addirittura un miraggio: «con tutte le partite sotto quota 3mila salvo il match del Pisa con il Frosinone, arrivato a 3.047 spettatori» riporta la Gazzetta dello Sport.
In tal senso, tornano alla mente le parole di Luca Baraldi, CEO di Virtus Segafredo Bologna sul pericolo in arrivo: «la disaffezione che il pubblico inizia ad avere verso l’evento sportivo».
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