Ogni giorno che passa ci proietta verso il futuro. È così anche nel basket. Per questo motivo la Federazione Italiana Pallacanestro crede ed investe nella formazione delle sue componenti. Siano allenatori, arbitri, preparatori fisici o istruttori di minibasket. Per i tecnici aggiornarsi, confrontarsi e, auspicabilmente crescere, è un’esigenza assoluta. Qui di seguito il resoconto di un’estate impiegata ad imparare con l’obiettivo di crescere.
«Stiamo vivendo tempi di grandi cambiamenti con l’approvazione dei decreti sul lavoro sportivo. Nostro dovere è essere vicino ai giovani allenatori che si avvicinano alla professione aiutandoli ad entrare nel nostro mondo. Con piacere ed orgoglio affermo che l’Italia, non solo nel basket, esporta allenatori in tutto il mondo e questo è motivo di grande responsabilità per noi che ci occupiamo di formazione» afferma Roberto di Lorenzo, consigliere del Comitato Nazionale Allenatori, presidente del sindacato allenatori Usapp e collaboratore di Ettore Messina nella Formazione.
«Prendo in prestito una frase di J.F. Kennedy ed ai nostri coach dico: non chiedete vi cosa possano fare le istituzioni per voi, ma cosa potete fare voi per la pallacanestro. Il nostro obiettivo è che gli allenatori partecipino attivamente e siano attori nel movimento e non comparse». Quindi si entra nello specifico: «Il CNA opera con il modello del basket integrato, creato nel 2004 da Messina, che si è evoluto negli anni con il contributo di tutti i Formatori. Molto importante è stato quindi l’incontro di aggiornamento di fine giugno, a Bologna, Dai riscontri che riceviamo penso di poter tranquillamente affermare che i nostri corsi sono all’avanguardia in Europa perché curano non solo la tecnica e l’aspetto fisico,ma anche quello mentale nelle sue capacità cognitive ed emotive. Si vuole sviluppare negli allievi, fin dal primo corso, la visione delle parti e del tutto e le modalità con cui vengono collegate tra di loro.
«Nei corsi Nazionali ci siamo concentrati sul saper fare: la capacità di programmare avendo chiarezza degli obiettivi nell’elaborare un piano di allenamento con esercizi funzionali all’obiettivo; saper far fare: la gestione di un allenamento; saper comunicare: dare regole e sostenerle, correggere e motivare in modo adeguato».
«Alla formazione deve seguire l’aggiornamento periodico e costante -continua di Lorenzo- soprattutto guardando gli altri allenatori come lavorano. La generazione dei grandi allenatori italiani degli ultimi 40 anni di una certa età sono cresciuti andando a bottega, consentitemi l’espressione, di grandi allenatori ed hanno avuto la possibilità di formarsi. Oggi non sempre è così, per cui occorre, andare a vedere gli altri come lavorano, e partecipare dal vivo ai clinic e confrontarsi quanto più possibile».
La Formazione CNA prevede ogni anno un corso di allenatore Nazionale, tre di Allenatore, 20 di Allenatore Regionale e 45 di allenatore in Formazione per circa 1200 formati ogni anno.
Sette Finali Nazionali Giovanili e tre Scuole Arbitrali, tra maggio, giugno e luglio, per il Comitato Italiano Arbitri, hanno rappresentato un’importante occasione di formazione e verifica. «Sono stati appuntamenti di grande importanza nel percorso formativo dei nostri Arbitri -conferma Gigi Lamonica, commissione CIA-. In una settimana si possono meglio valutare il carattere, l’approccio, la disponibilità dei ragazzi e delle ragazze coinvolti. Grazie alle partite si possono capire la loro reazione alla pressione della gara, alle difficoltà di più partite in un arco di tempo ristretto, ma soprattutto la capacità di ascolto e l’immediata messa in opera in campo delle nozioni apprese al mattino in aula, dando la possibilità ai Formatori istruttori di comprendere quali sono i più allenabili e quindi meritevoli di essere seguiti per ulteriori passaggi di categoria».
Le sette Finali Nazionali Giovanili (Battipaglia, U19F; Chiusi, U19M; Agropoli, U17M; Roseto degli Abruzzi, U17F; S. Vicenzo, U15F; Anagni, U15M, nella foto qui sotto i partecipanti; Cecina, U19M Gold) hanno visti impegnati in raduno 104 arbitri e 18 Formatori. Le tre Scuole Arbitrali (Martina Franca, Tortona e L‘Aquila) erano riservate a 72 giovani arbitri della Serie C, e a 6 Formatori arbitri Provinciali supervisionati dall’istruttore nazionale Marco Venturi. Gli arbitri-corsisti, in entrambe le occasioni formative, provenivano da tutte le regioni d’Italia
PREPARATORI FISICI
«Il Corso e il Clinic hanno visto una partecipazione attenta, un impegno alto e un’encomiabile attenzione. Sicuramente -afferma Paolo Guderzo, direttore del secondo modulo per Preparatore Fisico Nazionale- sono diventati momenti di una precisa azione formativa ampiamente riconosciuta». Il XIX corso per Preparatore Fisico Nazionale è stato realizzato a Verona grazie alla collaborazione del Comitato Nazionale Allenatori (CNA) con la Facoltà di Scienze Motorie dell’Università di Verona, dal 4 al 9 luglio a cui hanno partecipato 36 corsisti. Il 6 luglio. invece, il corso si è fermato per dare spazio al Clinic Internazionale organizzato dal CNA e dall’Associazione Preparatori Italiani Pallacanestro con la Facoltà di Scienze Motorie dell’Università di Verona e la collaborazione USAP. Al Clinic hanno partecipato 130 preparatori fisici. Relatori del Clinic Internazionale sono stati: Pepe Silva (ALBA Berlin), Justas Graynis (Kaunas), Stefano Da Lozzo (Benetton Treviso rugby), Aleksandra Szpack (WKS Slask Wroclaw) e Francesco Cuzzolin (EA7 Emporio Armani Milano).
ISTRUTTORI MINIBASKET
Sono stati due i corsi per Istruttori Nazionali di Minibasket del primo anno, e altrettanti per il secondo. Si sono svolti prima ad Abano Terme e poi a Roseto degli Abruzzi, fra agosto e settembre per un totale 95 partecipanti. Dal 23 al 25 agosto poi ben cinquanta partecipanti al Master Minibasket (nella foto qui sotto) con approfondimenti sull’Autismo (con l’Associazione Arca di Noè di Agrigento) e sulla Consapevolezza dell’agire dell’Istruttore (con il Direttore Scientifico di Sport e Salute Claudio Mantovani). «I nostri corsisti – spiega Maurizio Cremonini, direttore dei corsi e del master- sono persone che sacrificano tempo ed anche risorse economiche con un unico grande obiettivo: alzare la qualità della capacità di insegnamento. Per questo motivi vengono approfonditi i dettagli della metodologia di insegnamento mantenendo costante il focus sulla visione #forlife che un progetto educativo dedicato alla persona oltre che al giocatore deve sempre mantenere al centro. Vengono, quindi, approfonditi tutti gli ambiti di riferimento con un grande coinvolgimento degli esperti dello staff tecnico nazionale, attenzione dunque alla psico-pedagogia alla biologia alla metodologia e alla componente tecnico-didattica.»
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