Flavio Tranquillo, voce e volto di Sky Sport, intervistato su La Prealpina in merito alla penalizzazione della Pallacanestro Varese. In attesa delle motivazioni della pesante sentenza, un interessante spunto di riflessione nella chiacchierata con Andrea Anzani.
«Rispetto al caso di specie contano solo le norme in corso. Guardando invece al futuro, mi pare palese che bisognerebbe fare delle riflessioni: non è normale che ci sia stata una certa classifica giovedì, ce ne sia una oggi e ce ne potrebbe essere una ancora diversa tra due settimane e un’altra tra un mese: è un problema sostanziale. Inoltre, credo che a livello professionistico serva una maggiore trasparenza, in termini di udienze pubbliche e motivazioni fruibili da tutti gli stakeholder di sistema. È un discorso che faccio non solo per la FIP ma pure per Varese, che se sceglie di commentare pubblicamente il provvedimento dovrebbe non solo manifestare sconcerto, ma spiegare perché è sconcertata e quali sono i capisaldi della sua linea di difesa».
«Invece di parlare fumosamente di “sistema”da salvare, proporrei una riflessione strutturale. Se qui hanno sbagliato Tizio, Caio o Sempronio (persone fisiche), c’è un modo alla luce del sole di preservare il valore economico e sociale della Pallacanestro Varese? Se si dovesse rispondere affermativamente a questa domanda, sarebbe necessario dividere le responsabilità individuali (dei tesserati) da quelle del club. Ribadisco che è un discorso che vale solo in chiave futura, ma se un illecito non impatta direttamente sui risultati (e questo mi pare il caso) alterare la classifica non mi pare così scontato».
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