Questa mattina nella Club House societaria di via Pietro Nenni, a Sassari, si è tenuta la conferenza stampa di fine stagione con il general manager Federico Pasquini. Il giemme biancoblu ha fatto un’attenta disanima della stagione del club in tutte le sue sfaccettature:
“Buongiorno a tutti, ci tenevo quest’oggi, da responsabile dell’area sportiva, a fare il punto con voi di tutte le attività sportive di questo anno adesso che si sono concluse le stagioni di Dinamo, Dinamo Women e Dinamo Lab. Volevo prima di tutto complimentarmi con la Lab per l’organizzazione dell’evento EuroCup 2 che ha riscosso anche quest’anno grande successo, a dimostrazione che a livello di società siamo cresciuti molto. Penso che l’ingresso di Jack sia stato un valore aggiunto, e hanno lavorato tutti benissimo.
Sulla femminile ha parlato coach Restivo a fine anno ma il cammino in EuroCup e la conferma nella fascia del campionato dimostra che, dopo un inizio sofferto, le ragazze sono venute fuori bene”.
Prosegue Pasquini: “Per quanto concerne la squadra maschile, a prescindere dal risultato, è chiaro che sarebbe banale leggere quello che dicono le squadre a 28 punti: non ci ha soddisfatto l’andamento di questa squadra perchè ha vissuto di alti e bassi, senza mai darti la sensazione di essere consistente, di una vera squadra. Questo secondo me è il problema più grosso e va oltre la valutazione dei risultati, riconosco le scusanti e gli infortuni partendo 1-8 in avvio. Le partite a Ludwigsburg e Atene, le prime sette del campionato poi ho in testa le partite con Brescia e Bologna rispetto alle ultime due in casa prima di Reggio Emilia: troppi up e down che in futuro dobbiamo evitare. Questo a prescindere dal livello del campionato, ci sono stati degli errori e sono quello che si sente più responsabile di tutti, ho vissuto otto mesi complessi con l’obiettivo di far diventare squadra questo gruppo. Penso sia importante essere tutti sulla stessa pagina: venerdì ho letto un articolo dove nell’analisi delle diverse criticità ho letto quanto fosse fondamentale ‘aver tenuto la serie A con tranquillità’, ecco penso sia importante battagliare su questa cosa”.
L’analisi prosegue: “Credo che la difficoltà sia nata da diversi aspetti: fronte mio penso a una squadra troppo multietnica con tante nazionalità -Senegal, Croazia, Estonia, Lituania, Guadalupe- quello che pensavo potesse essere una ricchezza è diventato uno svantaggio. L’altro è l’avere quasi tutti giocatori in scadenza di contratto: pensavo sarebbe stato un vantaggio, dando energia per fare una grande stagione, e invece ha tolto un po’ di senso di appartenenza che nel passato abbiamo avuto. Lo dico dopo due stagioni che abbiamo girato facendo le semifinali e c’era un’atmosfera diversa, in questa annata ho avuto la sensazione che anche le emozioni fossero sempre legate alle singole giornate. Noi dobbiamo andare al Palazzetto e sapere che tipo di spettacolo possiamo dare, è importante la vita quotidiana che la squadra fa e non siamo riusciti a dare continuità. È scontato che l’infortunio di Bendzius ci ha distrutto, rappresentava un giocatore cardine, insieme alle prime otto partite in cui abbiamo avuto tanti infortuni e problemi: l’annata è andata in questa maniera, dobbiamo cercare di fare meglio in futuro. Le basi sono solide, avverto tanta voglia di ripartire, tanta energia da parte di coach Markovic e mi fa piacere perchè la prossima sarà una stagione ancora diversa: preferisco fare 26 punti con questo spirito che 28”.
Il futuro? “Per quanto riguarda la stagione 2024-25 ripartiremo da Cappelletti e Bendzius: sarà una squadra nuova, base italiana che possa avere degli accordi pluriennali: sarà fondamentale lo spirito di appartenenza e sapere dove si è arrivati. Sapremo in poco tempo il posizionamento nelle coppe europee, purtroppo siamo poco padroni del nostro destino con il decimo posto. Sono stato a Belgrado la scorsa settimana, c’è grande apertura, riconoscono che siamo un ottimo club e abbiamo fatto tutte le annate di BCL tranne una. Se non dovessero esserci le coppe però non sarà un dramma, anche in questo campionato diverse squadre hanno dimostrato di potersi impegnare per fare bene solo in campionato. Voglio restare positivo, voglio un roster consistente più che parlare di obiettivi”.
Sulle criticità di questa stagione: “Io non penso che il problema sia la leadership ma le annate di esperienza: oggi la pallacanestro è diventata uno sport per trentenni perché non essendoci più giocatori alla Danilovic, spesso esperienza e leadership si crea dagli anni effettivi di campo. Purtroppo questi giocatori avevano poche stagioni per ruolo, penso a Ousmane al primo anno di ruolo effettivo, con contratto in scadenza, e il giocatore che lo completava era al secondo anno vero dopo una stagione di Pro A francese con una squadra di medio basso livello. Il pacchetto numero 5 pagava il non avere esperienza. Charalampopoulos aveva reali due anni alla Fortitudo e Pesaro, esperienza si ma poca roba, Tyree solo un anno a Ostenda. Io pensavo di andare a completare con la presenza di Krule e Benji con Gentile e Whitaker che però come sapete ha avuto subito problemi. E sicuramente partire con 1-8 la stagione non aiuta, abbiamo pagato tutte queste cose”.
Cosa tiene di questa stagione?
“Le partite giocate con Brescia e Bologna in casa di sicuro: in particolare con Brescia anche a -10 dalla fine c’era un bel feeling con il pubblico che aveva capito la situazione e li l’abbiamo giurata. Ho capito che se avessimo proseguito con quel tipo di energia avremmo proseguito la stagione come l’anno scorso. Il vincere con Brindisi poi ci ha fatto rilassare, sciogliendoci davanti alle motivazioni di Pesaro e Varese. Ma dobbiamo partire da quelle sensazioni, con una squadra da battaglia possiamo conquistare la gente. Se riusciamo da subito a presentare un prodotto con questa energia possiamo pensare di fare bene e partire da qui”.
C’è qualcuno che vorrebbe confermare?
“Ovviamente sono tutti sotto osservazione: Cappelletti e Bendzius sono sotto contratto. Ma siamo all’inizio di maggio ed è presto: non buttiamo via tutto, è chiaro che fai 28 punti con giocatori importanti. È possibile che ci siano dei giocatori che non puoi più permetterti. Onestamente credo che Diop andrà ad alto livello: ha molto mercato, non so se europa o italia ma è destinato a un grande salto e non possiamo che essere felici per lui”.
Che Dinamo sarà quella 2024-2025?
“Intanto come sapete per me è fondamentale collaborare con il coach con cui lavoro, non imporrò mai un giocatore che il tecnico non gradisce: tra i miei compiti c’è quello di facilitare il suo lavoro. Ora ci sarà una Dinamo con il marchio di Nenad, che si rispecchi nel suo sistema di gioco quindi con due giocatori che creino con la palla in mano e fisicità nei ruoli dal 3 al 5”.
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