Ettore Messina, le sue parole a EuroLeague Masterminds

Ettore Messina, le sue parole a EuroLeague Masterminds

Ettore Messina, coach di Olimpia Milano, è stato protagonista di EuroLeague Masterminds su EuroLeague Basketball

Ettore Messina, coach di Olimpia Milano, è stato protagonista di EuroLeague Masterminds su EuroLeague Basketball: «Ogni giorno, probabilmente, si scopre qualcosa di nuovo. Non sono stato un giocatore. Ho smesso molto presto, a 17 anni, perché mi hanno proposto di provare a diventare allenatore.

Non ho mai vissuto quello che molti colleghi che hanno giocato ad alto livello hanno sperimentato. Il fatto di entrare nello spogliatoio prima di una partita importante. È qualcosa che cerco di imparare ogni giorno dai miei giocatori per vedere come si comportano, come reagiscono, come pensano.

Vedete, la maggior parte delle squadre di talento gioca in modo estremamente semplice, ma estremamente efficiente, con molta attenzione alle risorse dell’intera squadra».

Ettore Messina disegna uno schema di base molto ricorrente, poi prosegue: «La partita è decisa da ciò che si fa in transizione dopo un tiro sbagliato o dopo un turnover. Negli sport di squadra, abbiamo sempre la tendenza a pensare che tutti pensino in termini di squadra.

Noi, noi, noi, che è molto importante, ma il noi è fatto da molti occhi. E prima di tutto, devo fare bene il mio lavoro. Devo fermare il mio uomo.

Devo assicurarmi di non diventare un peso per il mio compagno di squadra».

Messina disegna un altro schema offensivo volto a creare spazio per il tiratore dall’angolo: «E’ molto semplice, ma richiede tempo per esercitarsi e per abituarsi l’uno all’altro. Non sono un grande fan delle partite.

Le partite sono sempre dolorose, direi. Sono davvero invidioso di coloro che dicono che la partita è divertente. Il gioco in sé è divertente per i giocatori, non per gli allenatori». Parole che ovviamente, dette con una smorfia, raccontano della sua sofferenza personale sui 40’.