Ettore Messina incontra la stampa: tutte le dichiarazioni

Ettore Messina incontra la stampa: tutte le dichiarazioni

Ettore Messina ha incontrato oggi, giovedì 31 agosto, la stampa presso la Secondaria del Forum d’Assago per la prima conferenza della stagione 2023-2024

Ettore Messina ha incontrato oggi, giovedì 31 agosto, la stampa presso la Secondaria del Forum d’Assago per la prima conferenza della stagione 2023-2024. Ecco tutte le sue dichiarazioni.

SULL’ESTATE

«Sono stati mesi belli quelli seguiti alla fine della stagione. Andare in vacanza con uno Scudetto è più bello. Vincere due volte di fila, il trentesimo tricolore dello scudetto, è stato apprezzato dalla gente, e questo è gratificante».

SULL’ADDIO DI NAPIER

«Shabazz ad un certo punto ha preferito un certo tipo di contratto andando a giocare alla Stella Rossa».

SU NIKOLA MIROTIC

«Lo dobbiamo all’impegno del signor Armani e del signor Dell’Orco. Credo che la serietà che abbiamo dimostrato in questi anni, il modo in cui cerchiamo di fare le cose abbia avuto un suo valore, oltre alla presenza di alcuni giocatori di riferimento. E’ un motivo di orgoglio e responsabilità, che c’è quando arriva un giocatore così. Sai che devi fare le cose nel modo migliore possibile, e come sempre ci proveremo».

«Perso Datome abbiamo Nikola Mirotic che può giocare anche in ala piccola. Ovvio non siano la stessa cosa, ma sono giocatori alti molto pericolosi da fuori che possono giocare in post-basso contro avversari più piccoli. Meglio di così non ci poteva andare».

«Sono rimasto molto in contatto con lui durante gli anni. In questi anno ha avuto gesti di affetto che sono poi cose che ti rimangono. E’ sposato, con due figli, molto religioso ed empatico, che anche qui appena arrivato ha trovato subito iun modo di porsi. E’ tutto tranne che una super stella».

«Ecco, un conto è il Nikola Mirotic giocatore, del grande contratto con il Barcellona, che ha giocato e bene in Nba. Un altro è la persona. Sono due cose totalmente diverse. Tanto ha killer instinct in campo, tanto fuori è uno tranquillissimo con cui andare fuori a mangiare una pizza e fare due chiacchiere».

«L’ho messo nei primi cinque a 19 anni a Madrid. Una delle ragioni per cui penso mi voglia bene sia anche quella».

SUL NUOVO ASSETTO

«Non credo che ci faranno cambiare. Alla fine tutte le squadre fanno cose abbastanza semplici, p&r centrale, p&r laterale, qualche blocco per i tiratori, qualche volta qualcuno va in post basso. Ecco aggiungi Mirotic che è pericoloso in post basso, come Poythress che ha anche fisicità e versatile in difesa. Non dimentichiamo Kamagate che è un giocatore molto versatile, crescerà e avrà un bellissimo futuro. Ci aiuteranno a fare meglio quello che cerchiamo di fare di solito. Sicuramente abbiamo una completezza tattica con più post up in aiuto alle uscite di Baron e Shields con anche giocatori in p&r. L’anno scorso per dire non avevamo in post-basso la presenza che volevamo avere».

SU POYTRESS

«Ho avuto da loro (Pangos e Baron, ndr) eccellenti referenze su Alex come ragazzo, e questo è molto importante. La questione profondità della squadra è anche legata al fatto che ci siano i Mondiali e non ci sarà la finestra FIBA a novembre. E in più si sono aggiunte le due gare di play-in. Quindi fino a gennaio abbiamo un calendario senza pause con più doppi turni, ovvero cinque giorni che torneranno dai Mondiali senza un momento libero sino alla finestra di febbraio. Per fortuna abbiamo più lunghi in tal senso». 

SUL BUONO E CATTIVO DELLA PASSATA STAGIONE

«Positiva la coesione che ha dimostrato la squadra. Poteva affondare tante volte, è stata molto dura mentalmente con Datome, Hines e Melli a tenerli insieme. Non si sono arresi, grazie ad impegno quotidiano e facendo le cose nel modo giusto. Gli sono molto grato. Viceversa, se pensi alle nove sconfitte di fila… quando ti scavi una buca così profonda in EuroLeague è dura. Spero di trovare in tempi logici equilibri e continuità nei quintetti»

SU KEVIN PANGOS

«Lui ha avuto un’estate in cui ha lavorato bene, è arrivato in una condizione decisamente migliore all’anno scorso, d’altronde a Cleveland non aveva quasi mai giocato. Si è poi accordato con il Canada per venire subito qui e non impegnarsi per i Mondiali, cosa di cui siamo grati. Mi sembra al momento conscio di aspettative e desideri, e sul come essere il Pangos che ci attendevamo, un All Star di EuroLeague, e che non è riuscito a dare. Lo vedo bene in allenamento, mi sembra che la presenza dei Mirotic e dei Poythress sia importante per esprimersi al meglio, e quindi pronti via».

SUI GIOVANI

«Mi tolgo un sassolino. Una cosa che mi un po’ sorridere e un po’ girare le palle… Coldebella, Binelli, Marconato in quintetto base in Nazionale, Ginobili, Jaric, Nesterovic centro titolare della Virtus campione d’Europa, Smodis e Andersen titolari nella Virtus del Grande Slam, Kurbanov 20’ in finale a Praga, Bargnani…».

E qui l’affondo: «Quando mi vengono a fracassare le palle che non faccio giocare i giovani, dico: io faccio giocare i giovani, bravi». Ma non è solo una questione di talento: «Quelli che oggi ho in Olimpia magari non sono così bravi, ma nella mia sensazione credo che possano essere dei giocatori in grado di stare in campo con personalità». 

Perchè qui sta la differenza: «La differenza è la personalità. Se vai in campo, fai due errori e ti caghi addosso perchè l’allenatore ha urlato non va. Se hai bisogno del pannolino, non puoi stare in campo».

«La mia sensazione è che questi ragazzi (in Olimpia Milano, ndr) qui lo sappiano, e dai primi giorni di allenamento stiano cercando di prendere qualche punto sui veterani. Se ci riusciranno, faremo delle buone cose. Ovviamente sanno che il loro compito sarà quello di essere pronti a dare minuti in campionato. Poi è ovvio, quando la palla pesa ti affidi a chi ti da più certezze. Se i nostri per questo si faranno venire delle tristezze, bisogna che crescano».

«C’è un gruppo di ragazzi giovani che in campionato può e deve darci molto. Flaccadori ha già una notevole esperienza, e mi sembra si sia calato bene nel ruolo. Bortolani e Caruso, insieme a Kamagate, hanno molti margini. Sono tre giocatori per cui vieni volentieri in palestra perché hai voglia di lavorare con loro. Corrono, tirano, fanno, secondo me è un gruppo molto, molto interessante».

SU GIGI DATOME

«Ha un bagaglio talmente ampio nelle relazioni interne, esterne, con i giocatori che può fare qualunque cosa. Ci ha informato a fine stagione della sua decisione, non c’è stato modo di confrontarci. Quando tornerà condivideremo la nostra visione, che ci pare molto interessante, e ascolteremo la sua».

SU SHAVON SHIELDS

«Spero sia sano il più a lungo possibile, come tre anni fa quando giocò tutte le partite a quasi 30’ di media con un impatto enorme. Anche nei playoff, non al 100%, si è visto il suo valore. Lo abbiamo rifirmato con fiducia e ottimismo»

SUI LUNGHI

«Alcuni di loro hanno bisogno di essere serviti in movimento. Poythress e Kamagate ci danno la possibilità di giocare anche un po’ di più sopra il ferro, dandoci una dimensione sopra il ferro che apra spazi anche alle guardie».

SULL’ADDIO DI BILIHA

«Con Biligha abbiamo parlato durante l’estate, mi era chiaro che giustamente per la fase finale della sua carriera volesse più spazio. Senza Mirotic saremmo rimasti con quel roster e lui sarebbe rimasto. E’ rimasto con noi quattro anni, con umiltà e la capacità di farsi sempre trovare pronto, come negli scorsi playoff. E’ uno che resta sempre della famiglia, gli auguriamo un grande campionato con una società seria come Trento»

SULL’ADDIO DI BALDASSO

«Baldasso è più giovane. Doveva giocare. Mi ha detto a fine stagione che aveva un’offerta importante da Derthona, con tanti minuti. Quel che gli ho risposto non è un mistero: vai, spacca il culo a tutti, e tra due anni ne riparliamo. Anche lui è un ragazzo di presenza e grande valore negli spogliatoi. Grande capacità di rigenerarsi dopo una cazziata, senza paura di prendersi un tiro. Mai. Lo seguiremo, magari tra due anni sarà un giocatore importante per l’Olimpia»

SULL’OLIMPIA DI IERI E DI OGGI

«Dissi che era la mia squadra migliore dei miei quattro anni. Poi non siamo riusciti ad esprimerci secondo quel che si pensava, si è presa una botta tra i denti, ma con dignità visto come è finita. Cerchiamo ora solo ogni giorno di fare meglio di quello precedente. E tocchiamo ferro sugli infortuni»

SU MAODO LO

«Un giocatore cui abbiamo pensato molto un anno fa, ma non ci fu verso di portarlo via. Aveva un altro anno di contratto, e lui stesso non se la sentiva di lasciare la squadra. Quest’anno c’è stata questa possibilità. E’ un giocatore atletico, è un giocatore che ha avuto in mano con continuità una squadra di EuroLeague negli ultimi anni, è un altro realizzatore che a giochi rotti può inventare qualcosa soprattutto contro le squadre che fanno molti cambi. E’ un  buon completamento con Pangos, ed essendo diverso anche insieme con Diego. Spero possa fare bene con noi come negli ultimi anni con l’Alba Berlino».

SUL CONTRATTO DI MESSINA

«Non sono in scadenza. La mia situazione contrattuale la sanno Armani e Dell’Orco, ho un contratto molto lungo. A meno che io smetta di allenare e faccia solo il presidente. Sono molto grato di questo, non c’è molto da dire»

SU MILAN TOMIC, NUOVO ASSISTENTE

«Shamir ci ha dato una enorme mano, ma voleva riavvicinarsi alla sua famiglia e ha avuto un’offerta da capoallenatore nel suo paese. Milan è un grande allenatore, ha vinto in EuroLeague da assistente, ha lavorato con Bartrzokas e Ivkovic, ha anche vinto da allenatore in Serbia. E’ un grande onore, mi darà una grande mano e sarà anche un’occasione di crescita per Poeta. E poi, soprattutto, si chiama Milan»

SUL RAPPORTO CON CHRISTOS STAVROPOULOS

«Siamo come marito e moglie. Ci vogliamo molto bene, ogni tanto discutiamo, ma al tempo stesso c’è la certezza che non esiste un marito e una moglie migliore».