Ethan Sherwood Strauss: Durant sapeva che Curry era il cocco dei tifosi, non si sentiva apprezzato

Ethan Sherwood Strauss, su Repubblica, presenta il suo libro «Golden State Warriors. La macchina della vittoria» per 66thand2nd e parla anche del rapporto tra Steph Curry e Kevin Durant

Ethan Sherwood Strauss, su Repubblica, presenta il suo libro «Golden State Warriors. La macchina della vittoria» per 66thand2nd e parla anche del rapporto tra Steph Curry e Kevin Durant.

«Credo che si sottovaluti il fatto che le squadre vivono dei conflitti dei loro grandi campioni. Capitano le stesse dinamiche che portano alle rotture nei grandi gruppi musicali, come nei Beatles. Si vince, arriva il successo, poi qualcuno si sente non abbastanza amato e valorizzato, si allontana, mette il broncio, non gioca più per la squadra, creando divisioni. Kevin Durant sentiva che Curry era il cocco dei tifosi e anche se nell’estate 2016 giustifica la sua scelta di unirsi ai Warriors perché giocano a basket nella maniera in cui va giocato, la felicità lentamente svanisce, arrivano le turbolenze e nel 2019 la squadra diventa preda dei capricci. Poi certo anche gli infortuni contano».

«I Warriors veramente hanno provato ad essere una squadra diversa, dove grazie anche a un atipico come Curry, contava dare spettacolo e divertirsi. E Kevin Durant è un giocatore incredibile, pieno di talento, ma lui sentiva di non essere abbastanza apprezzato, anche se Curry è stato sempre molto amichevole con lui e ha tentato di fare in modo che KD nel 2019 non lasciasse la squadra per i Brooklyn Nets. Ma Durant è fatto a modo suo, un po’ complicato, quando gli ho chiesto a fine stesura del libro se gli andasse di verificare fatti e date mi ha mandato a quel paese in maniera brusca e rude».