Ecco le principali differenze tra il basket italiano, quello europeo e l’NBA americana

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Per quanto possa sembrare paradossale, il basket che si gioca in Italia e quello europeo presentano sostanziali differenze

Per quanto possa sembrare paradossale, il basket che si gioca in Italia e quello europeo presentano sostanziali differenze. Il livello di competitività dei campionati europei è di gran lunga più elevato rispetto a quello delle leghe del nostro paese, con club decisamente più forti e una concentrazione più alta di giocatori professionisti.

Parlano chiaro, in questo senso, le quote offerte dai migliori bookmakers online come i casino maestro, che in occasione delle competizioni di Eurolega tendono a valutare le squadre italiane con evidenti penalizzazioni.

Differenze ancora più significative emergono se si considera, invece, il basket americano, che oltre a seguire regolamenti che variano parecchio rispetto a quelli del gioco europei e italiani, vede i giocatori disporsi su un campo le cui dimensioni sono leggermente più grandi.

Del resto è abbastanza risaputo che l’NBA americana si basa più sulla spettacolarizzazione dei match che sulla tecnica di gioco.  Vediamo, quindi, di analizzare nel dettaglio tutte le caratteristiche che differenziano queste tre varianti dello stesso gioco. 

Il basket europeo e quello italiano

L’Eurolega rappresenta il massimo campionato europeo di basket, e vede ogni anno la partecipazione di molti tra i club più prestigiosi al mondo. Tra questi spiccano certamente squadre come quelle del Fenerbahce o del Barcellona, le quali al momento occupano rispettivamente la prima e la seconda posizione in classifica.

I club italiani che sono riusciti a raggiungere l’ambitissimo campionato europeo di quest’anno sono il Virtus Bologna e l’Olimpia Milano, da sempre considerate due delle squadre di eccellenza del nostro stivale. Tuttavia, il fatto stesso che i club italiani raramente riescano a conquistare posizioni utili all’interno delle classifiche europee, lascia intuire quanto le dinamiche e le strategie di gioco dei due ambiti siano sostanzialmente diverse.

Tra le differenze significativa, prima di tutto, c’è da considerare che i campi da gioco europei sono di dimensioni leggermente più grandi rispetto a quelli italiani. Nonostante ciò, il canestro è collocato alla medesima altezza di 3,05 metri. Per quel che riguarda i

regolamenti, il basket italiano prevede che la squadra possa essere composta da un massimo di 14 giocatori, di cui 5 partecipano al match sul campo da gioco.
In ambito europeo, invece, la squadra deve essere composta necessariamente da 12 giocatori, e quindi due in meno rispetto alla norma prevista dalle leghe italiane. Resta invariata, tuttavia, la regola secondo cui i player che muovono l’azione di gioco in campo sono in 5. Il tiro che viene lanciato dall’esterno dell’area dei tre secondi, universalmente menzionato come il “tiro da tre punti”, nel regolamento italiano vale in realtà soltanto due punti. 

Un’ulteriore differenza che distingue nettamente il gioco europeo da quello italiano ha a che fare con le penalizzazioni e i falli. In ambito europeo questi risultano essere nettamente più severi, specialmente se si considerano le penalità per infrazioni.

 

Il basket americano e l’NBA

Il gioco della pallacanestro ha avuto origine proprio negli Stati Uniti, e più precisamente nella città di Springfield verso la fine del 1800. Sebbene siano stati sufficienti soltanto 20 anni prima che lo sport fosse esportato anche nel nostro paese, la culla del basket è proprio l’America, e non a caso si tratta di una delle discipline sportive più seguite in assoluto nel paese a stelle e strisce.

Anche per gli italiani l’NBA americana ha, da sempre, suscitato un interesse maggiore. Questo perché il gioco statunitense risulta essere molto più spettacolare, ricco di dribbling fantasiosi e di tiri dalle lunghe distanze. Negli ultimi anni, tuttavia, si comincia a registrare un graduale e discreto apprezzamento per le leghe italiane, indice del fatto che probabilmente le differenze tra le due varianti di gioco si stiano mano a mano riducendo.

Tanto per cominciare, il campo da gioco dell’NBA americana risulta essere leggermente più ampio rispetto a quello italiano. Questo è abbastanza evidente se si considera quanto i giocatori statunitensi sembrano avere una più ampia libertà di movimento durante le competizioni. La durata di un match in America è pari a 48 minuti, 24 minuti per ogni fase di gioco. Come già accennato, invece, in Italia e in Europa la durata di una sfida generalmente non supera mai i 40 minuti.

I componenti di una squadra di NBA, secondo il regolamento americano, sono 12. In Italia le squadre possono invece comprendere fino a 14 giocatori. In relazione a ciò, potremmo dire che l’NBA si presenta molto più simile al basket europeo che a quello italiano. Non a caso sono moltissimi gli appassionati dello sport che ritengono che la pallacanestro europea stia tentando in tutti i modi di ridurre le differenze tra le due varianti della disciplina.

Un’ultima caratteristica del gioco all’americana attiene all’assegnazione di penalità e falli durante l’azione di gioco. In America gli arbitri risultano essere leggermente più severi e meno tolleranti, persino più che durante i match di Eurolega. Le penalità per infrazioni, se la circostanza lo richiede, possono portare anche all’espulsione di un giocatore.

Una stagione di NBA, inoltre, risulta essere molto più lunga rispetto ad una di Eurolega. Sono 82, infatti, i match che costituiscono la cosiddetta “regular season” americana, sebbene il punto focale di questa sia rappresentato quasi esclusivamente il periodo dei play-off. In Europa, invece, la stagione viene generalmente scandita da 34 competizioni.

 

Gli Slam Dunk Contest dell’NBA

Come già accennato in precedenza, una delle differenze più evidenti tra il basket europeo e quello americano sta proprio nella modalità di gioco. L’NBA offre indubbiamente agli spettatori un vero e proprio spettacolo acrobatico. I cestisti americani hanno la libertà di cimentarsi in tiri spettacolari dalla lunga distanza, in passaggi fantasiosi e in schiacciate da togliere il fiato.

In Europa, e chiaramente anche in Italia, la pallacanestro sembra invece essere più rigida, legata indissolubilmente alla tecnica di gioco. Questo significa che raramente i giocatori si prestano ad azioni acrobatiche e a tiri della disperazione negli ultimi secondi di gioco. Si tratta, in un certo senso, di una visione della pallacanestro decisamente più composta e meno aperta ai virtuosismi dei giocatori.

Non a caso, molto spesso, in America vengono realizzati dall’NBA dei veri e propri show che mirano ad offrire agli spettatori uno spettacolo mozzafiato. Tra questi, ad esempio, possiamo menzionare i celebri “slam dunk contest”, che consistono in una competizione che vede i migliori cestisti dell’NBA sfidarsi tra loro a colpi di schiacciate.

Durante questi show i giocatori della lega americana si divertono a creare scenografie quanto più incredibili, servendosi per le proprie schiacciate di trampolini e costumi appariscenti. Ogni cestista può sfruttare 3 tentativi da due minuti per realizzare la migliore schiacciata, la quale viene poi valutata da una giuria di cinque giudici selezionata per l’occasione.

Gli Slam Dunk Contest, infatti, si concludono sempre con la premiazione di uno “schiacciatore dell’anno”. Si tratta soltanto di uno dei tanti eventi che arricchiscono l’All Star Weekend. Questi vengono organizzati ogni febbraio, prima del match della domenica sera, e prevedono tantissime esibizioni, performance musicali e giochi in grado di intrattenere un altissimo numero di appassionati della pallacanestro.

L’interesse crescente per il basket italiano

Fino ad una decina di anni fa, pur godendo di un discreto apprezzamento tra gli appasionati di sport del nostro paese, il basket italiano non riusciva a reggere il confronto con lo sfavillante campionato americano. Con la nascita dei supporti web e con la diffusione di programmi televisivi incentrati sulle leghe italiane, tuttavia, pare che negli ultimi anni gli italiani stiano rivalutando la pallacanestro dello stivale.

Al momento si stima che il numero di appassionati di pallacanestro italiana si aggiri intorno ai 10 milioni. Vale a dire che almeno un italiano su 6 è tifoso di uno dei club di basket italiani. Non a caso l’Eurolega di quest’anno ha raggiunto numeri di audience e di pubblico tutt’altro che trascurabili.

Basta pensare che il campionato europeo del 2017 ha registrato un’audience televisiva di 5 milioni di spettatori, mentre nel 2022 le interazioni mediatiche hanno interessato l’esorbitante numero di 971 milioni di persone in tutto il mondo. La crescita è stata tanto entusiasmante che la FIBA ha manifestato grande entusiasmo per la partecipazione durante l’Eurobasket 2022, celebrata come un vero e proprio successo mediatico.

Il trend è certamente destinato ad avanzare su questa strada, dal momento che il basket europeo sta cominciando ad attrarre sempre più tifosi all’interno dello stivale. Questo è determinato anche dalla presenza di bookmakers e piattaforme di gioco online che consentono di scommettere sui match dei vari campionati europei e sulle competizioni delle differenti leghe italiane.

 

Il merito dei media e delle NBA star

Alla base del crescente avvicinamento al gioco della pallacanestro c’è sicuramente il ruolo dei social media e delle varie piattaforme di broadcasting che consentono di seguire una grande varietà di match in diretta streaming. Oltre a queste, anche varie emittenti televisive nazionali e regionali hanno cominciato a trasmettere contenuti legati al basket italiano con una frequenza maggiore.

Questo ha portato inevitabilmente al raggiungimento di una platea più ampia, facendo sì che un numero di appassionati di sport si interessasse in maniera sempre più attenta al gioco della pallacanestro. Da un altro punto di vista, il merito della diffusione dello sport statunitense all’interno delle maglie del nostro paese è da attribuire in una certa misura anche ai tantissimi giocatori italiani che hanno partecipato all’NBA americana.

Possiamo menzionare il famosissimo Marco Belinelli, che dopo una militanza di oltre 10 anni nelle principali squadre del campionato americano gioca adesso nel Virtus Bologna, ma anche cestisti celebri come Danilo Gallinari o Niccolò Mannion. Il primo occupa un ruolo all’interno del club Boston Celtics, mentre il secondo ha militato tra il 2020 e il 2021 tra le fila dei Golden State Warriors di San Francisco. Queste, dunque, solo alcune delle cosiddette “NBA stars” che hanno avuto il merito di creare un ponte tra il basket americano e quello italiano.

Questa operazione, involontariamente, ha fatto sì che gli appassionati di NBA cominciassero a guardare con un occhio differente i campionati del nostro paese. Allo stesso modo la pallacanestro italiana ha cominciato a suscitare un interesse sempre maggiore anche da parte della stampa, dei media tradizionali e digitali internazionali. Nonostante ciò, le differenze tra il gioco del basket americano e quello europeo permangono.

È chiaro, infatti, che l’NBA e le competizioni in ambito europeo offrano due spettacoli completamente differenti tra loro, i quali tuttavia risultano essere allo stesso modo godibili dagli appassionati di sport del nostro paese. Secondo il parere di molti, inoltre, le differenze tra le diverse varianti di pallacanestro si starebbero con il tempo assottigliando, facendo sì che in breve tempo potremmo vedere anche in Italia una tipologia di gioco meno rigida e maggiormente spettacolare, proprio come quella americana.

 

Un trend destinato a crescere?

Se, come abbiamo visto, l’interesse per lo sport della pallacanestro sta crescendo in maniera considerevole, il nostro parere è che questo trend possa arrivare a raggiungere numeri ancora più importanti. Certo, lo sport che viene accolto con maggiore entusiasmo in Italia resta pur sempre il calcio, ma nonostante questo il basket è riuscito in poco tempo a conquistare un pubblico di proporzioni considerevoli.

Complice l’interesse dei media, la proposta di contenuti televisivi sempre più frequente e un cambio generazionale, non c’è motivo per cui il basket non possa raggiungere una fetta di pubblico ancora più ampia. Come per tutti gli sport, infatti, la popolarità si raggiunge con i risultati in campo. Vale a dire che, se i club italiani riusciranno a diventare sempre più competitivi in ambito europeo e internazionale, il pubblico sarà portato in maniera spontanea a seguire le competizioni di pallacanestro.

Possiamo quindi confidare in maniera abbastanza serena nel futuro, pur con la contentezza legata alla impressionante diffusione che il gioco del basket ha conosciuto nel giro di soli 10 anni. I prossimi 5 anni, secondo le stime effettuate, potrebbero vedere un numero di nuovi fan della pallacanestro quasi raddoppiati rispetto a quelli odierni. Se ciò avvenisse, si potrebbe senza dubbio considerare un vero tiro da tre punti.