E’ il tempo del derby di Cremona: Vanoli e Juvi, due storie, una rivalità covata a lungo

E’ il tempo del derby di Cremona: Vanoli e Juvi, due storie, una rivalità covata a lungo

Questa sera, alle ore 20.30, il derby di Cremona tra Vanoli e Juvi, nel girone verde di Serie A2. Una storia da raccontare

Questa sera, alle ore 20.30, il derby di Cremona tra Vanoli e Juvi, nel girone verde di Serie A2. Una storia da raccontare.

Una prima assoluta in campionato, un’epica con radici profonde, una rivalità covata, e ora pronta finalmente ad esplodere. Un romanzo, che ha un prologo tutt’altro che rispettoso dell’ordine cronologico il 18 ottobre 2009. 

La Vanoli Cremona ospita la Pallacanestro Cantù nel derby lombardo di Serie A, il palasport Ca’ de Somenzi per la prima volta porta l’attuale nome, PalaRadi. Salto indietro, di più di 50 anni. E’ il 1952 e Mario Radi, già giocatore di livello, è impulso per la nascita della Juventude et Viribus Cremona, per tutto il ‘900 LA squadra di basket cittadina. 

Gesta di anime “minors”, battaglie lontane dalle televisioni e dalle cronache nazionali, tra Serie B, cadute e resurrezioni. Il top arriva a metà degli anni ’70, con la sfiorata promozione in A2, il punto più basso nel 1996, con la ripartenza dalla C per problematiche economiche. Il concetto di “forza” è denominazione ma anche qualità dell’anima: la JuVi torna rapidamente al suo posto, ma ventincique chilometri più a nord proprio in quei mesi nasce il progetto Soresina. Gruppo Triboldi il nome, di Bernareggio il titolo sportivo con cui partire nel 1999 dalla Serie B2, il Palasport Ca’ De Somenzi come casa improvvisata quando la squadra di Simone Lottici inizia a mettere in serie le prime vittorie. E terra di grandi personaggi: Andrea Trinchieri, che centra la promozione in A2 nel 2005-2006, Keith Langford, campione d’Italia con Milano e due volte miglior marcatore di EuroLeague, nella stagione successiva. E con Stefano Cioppi in panchina, nell’estate 2009 arriva la promozione.

E qui, il romanzo, conosce il suo momento centrale, fors’anche drammatico. La JuVi resta nelle “minors”, Cremona reclama grandezza e il club di Soresina, di fatto, è stanco di vivere una grandezza da “ospite”. Alcuni dirigenti lasciano così la società cittadina, arriva la fusione con i vicini di casa appena promossi nella massima serie e nasce la Gruppo Triboldi Cremona, nome che resisterà solo due anni sino alla cessione ad Aldo Vanoli, che imporrà la denominazione attuale. Prende il via così la grande epopea del “sciur Aldo”, che passa per le salvezze con Attilio Caja, le prime ambizioni con Luca Vitali e Marco Cusin, e la conquista della Coppa Italia con Meo Sacchetti in panchina. 

E la JuVi? In primo luogo, fu motore per la nascita di un altro grande club lombardo, la Germani Brescia, che ne acquisì il titolo sportivo della Serie A Dilettanti (terza categoria nazionale). Quindi proseguì l’attività giovanile, rinascendo con maggiori ambizioni solo nel 2014 grazie all’interesse della famiglia Ferraroni e al presidente Ettore, già giocatore della Cremonese. Nel 2015 in Serie D regionale, nel 2018 è già in Serie B. Il resto è storia nota. Ed è tempo di un derby atteso in campionato dall’inizio degli anni ’50 del secolo scorso.